Eni scopre un'altra energia E coniuga natura e sviluppo

Con la campagna Eni+1 al centro le scelte di tutti per abbattere la CO2 senza rinunciare alla crescita

Onofrio Lopez

«Insieme abbiamo un'altra energia». È questo il richiamo che Eni, attraverso la nuova campagna «Eni +1», ha lanciato al pubblico per vincere una sfida fondamentale: ridurre le emissioni di CO2, continuando nel contempo a garantire l'energia per lo sviluppo a una popolazione mondiale in costante crescita. «Eni +1» significa che Eni, da un lato, sta mettendo in campo una strategia di decarbonizzazione impegnativa e articolata per contribuire a fare fronte a questa grande sfida ma che, dall'altro lato, per poterla vincere davvero, non può prescindere dal contributo di ogni singolo individuo, attraverso iniziative e azioni quotidiane virtuose.

La campagna ha l'obiettivo di raccontare le iniziative realizzate da Eni nell'ambito della propria strategia di decarbonizzazione, accostandole ad alcuni gesti virtuosi individuali che, se compiuti dalla collettività, possono contribuire a cambiare il futuro. Eni, dal canto suo, negli ultimi cinque anni ha accelerato la propria svolta verso un impegno in prima linea per un futuro energetico sostenibile, investendo significativamente sia sull'efficienza, e in particolare sulla produzione di energia verde, che sull'economia circolare, con la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, minimizzando gli sprechi e valorizzando rifiuti e materiali di scarto.

L'obiettivo che il Cane a sei zampe si è posto a partire da quest'anno è ancora più ambizioso: raggiungere le zero emissioni nette dell'upstream (attività di esplorazione ed estrazione di gas e idrocarburi; ndr) entro il 2030. Eni conta di raggiungere questo target innanzitutto attraverso importanti interventi mirati all'aumento di efficienza. Entro il 2025, infatti, la compagnia guidata dall'ad Claudio Descalzi si è impegnata a ridurre di circa il 45% l'intensità emissiva delle attività upstream, ad azzerare il flaring di processo (la combustione di gas estratto assieme al petrolio; ndr) e ridurre dell'80% le emissioni fuggitive di metano. Inoltre, Eni realizzerà progetti di conservazione delle foreste primarie e secondarie che andranno a compensare le emissioni residue.

Si tratta di iniziative nell'ambito dello schema REDD+ (Reduction Emission from Deforestation and Degradation) delineato dall'Onu, che comprendono progetti di conservazione delle foreste e miglioramento della capacità di stoccaggio naturale di CO2. Altri elementi della strategia di decarbonizzazione di Eni sono: la crescita delle fonti low carbon, con l'aumento della quota di gas e biofuel nel portafoglio della società; un aumento delle fonti a zero emissioni, come il solare, e l'eolico. Ultimo, ma non meno importante: un approccio circolare che massimizza l'uso dei rifiuti.

Nei prossimi quattro anni, Eni investirà oltre 950 milioni di euro, più altri 220 milioni in ricerca e sviluppo, per sviluppare soluzioni industriali circolari. In questo ambito la compagnia ha già raggiunto primati e risultati importanti. Nel campo della raffinazione, oltre a essere la prima compagnia al mondo ad avere convertito una raffineria tradizionale in bioraffineria (a Venezia e a Gela), Eni è impegnata nel recupero degli oli vegetali usati e di frittura per produrre green diesel a supporto della mobilità sostenibile.

Questo impegno, però, non sarebbe sufficiente senza i gesti

individuali: come quello di Luca, che ricicla la plastica, o di Chiara, che sceglie sempre prodotti riciclabili; oppure come Silvia, che a casa è sempre attenta a non sprecare l'acqua. Perché «Eni + ognuno di noi, è meglio di Eni».

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