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Occhio a questo messaggio: come funziona la truffa che ruba l'identità su WhatsApp

Con l'aiuto di un sms che invia un codice, i cybercriminali riescono a introdursi nel nostro account WhatsApp: ecco in che modo e cosa fare in questi casi

Occhio a questo messaggio: come funziona la truffa che ruba l'identità su WhatsApp

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Sono sempre più numerose le truffe online che gli hacker cercano di provocare a milioni di utenti e specialmente per quei servizi utilizzati praticamente da tutti: su WhatsApp è "tornata di moda" una frode che coinvolge anche i normali messaggi di testo, gli sms, grazie ai quali i malintenzionati sono in grado di entrare nel nostro account rubandoci, di fatto, l'identità.

Come avviene l'inganno

La denuncia è arrivata da più persone tra i quali c'è quella del prof. Cesare Faldini, chirurgo ortopedico, che su un lungo post su Facebook condiviso da centinaia di utenti ha messo in guardia su quello che gli è accaduto. "Carissimi: alle 9 di stamani mi è stata derubata l’identità Whatsapp: chi scrive a nome mio non sono io! Vi prego di condividere questo tipo di truffa, al momento appena iniziata che si sta diffondendo a macchia d’olio". In pratica, il prof. ma anche tanta altra gente riceve, inizialmente su WhatsApp, un messaggio che in apparenza arriva da un nostro contatto che ci richiede un codice ricevuto tramite sms. A quel punto, come detto, ecco che arriva il messaggio dove, sempre in apparenza, il mittente è WhatsApp.

La clonazione dell'account

"Purtroppo quel contatto era clonato e attraverso il codice sono riusciti ad entrare nel mio account", ha spiegato il prof. E si, perché se per errore e troppa fretta non si capisce subito che si tratta di un inganno, ecco che in pochi secondi il nostro account WhatsApp è in mano a chissà quali hacker che hanno libero accesso a conversazioni, chat, foto, documenti e quant'altro abbiamo condiviso con le singole persone ma anche con i gruppi dando origine a effetti a catena davvero poco piacevoli. Qualsiasi persona che sia un nostro contatto, quindi, può ritrovarsi a chattare e scambiare informazioni con un criminale in grado di spostare il nostro account sul proprio telefonino.

Cosa fare in questi casi

"Ho sporto denuncia alla polizia (consiglio a tutti di farlo), anche se il sito web di Whatsapp non è di grande aiuto. Ho provato a reinstallare la app ma non mi fa accedere, mi dice di riprovare tra 12 ore. Nel frattempo, ho fatto delle prove da altri telefoni: il mio 'impostore' sta rispondendo a nome mio", ha concluso il chirurgo. La Polizia Postale è gà a conoscenza da molto tempo di questo sistema che riguarda il furto d'identità tramite un codice che, in maniera ignara, viene fornito direttamente ai cybercriminali.

La prima regola da non violare è quella di non condividere, con nessuno, strani codici che arrivano via sms o WhatsApp: per essere certi, al massimo, che non sia stato davvero un collega o un amico a richiederli si può contattare telefonicamente l'interessato che, quasi certamente, smentirà di essere stato lui ad aver inoltrato la richiesta.

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