da Milano
Fra azzeramento della sinistra radicale, estinzione dei socialisti, Udc sopra lo sbarramento solo in Sicilia, vittorie del Pdl in regioni come Liguria, Lazio, Campania e Puglia, exploit leghisti al Nord, al Senato il ricambio è notevole. A Palazzo Madama arrivano, fra gli altri, il governatore lombardo Roberto Formigoni, lex presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, leditore Giuseppe Ciarrapico, lex governatrice di Nassirya Barbara Contini e Diana De Feo, moglie di Emilio Fede. Escono invece, fra gli altri, il leader de La Destra Francesco Storace, lex sovrintendente della Scala Carlo Fontana (Pd, Lombardia), lex leader della Uil Pietro Larizza (Ps, Calabria) e lex udeurrino Nuccio Cusumano (Pd, Sicilia), che fu preso a sputi per avere votato la fiducia al governo durante la seduta di Palazzo Madama che portò alla caduta di Prodi. Porte barrate anche per lex premier ed ex segretario della Dc Ciriaco De Mita (candidato dallUdc in Campania), che dopo una vita a Montecitorio aveva tentato il passaggio al Senato, per lex esponente della Rete e deputato uscente Franco Piro (Pd, primo dei non eletti in Sicilia), il presidente della commissione Antimafia e deputato uscente Francesco Forgione (Sinistra Arcobaleno, Calabria). E anche per il «falco» dei tassisti romani Loreno Bittarelli (Pdl, primo dei non eletti nel Lazio), la principessa Alessandra Borghese (Udc, Lazio) e lex sindaco di Parma Elvio Ubaldi (Udc, Emilia).
Nuovo eletto per il Pdl anche il sorrentino Raffaele Lauro, prefetto dal 1991, capo di gabinetto di Claudio Scajola alle Attività produttive e poi nominato da Prodi commissario straordinario per la lotta al racket e allusura.
In Molise, dove ad aggiudicarsi i due seggi senatoriali in palio sono stati il Pdl (con Ulisse Di Giacomo, coordinatore regionale di Fi) e lIdv, (con Giuseppe Astore, deputato uscente e coordinatore regionale dei dipietristi), non ce lha fatta il senatore uscente e «uomo ovunque» Augusto Massa (Pd), che in passato fu contemporaneamente sindaco del capoluogo molisano, presidente della Provincia di Campobasso e segretario regionale dei Ds.
Fra i possibili ripescaggi si segnala quello di Nino Strano, il senatore di An che aveva festeggiato la caduta di Prodi con spumante e mortadella e che era stato ricandidato in Sicilia ma piazzato lontano dai posti sicuri.
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