Epidurolisi, ozono e «peperoncino» per sconfiggere il dolore cronico

Molto spesso il dolore rende inabile il soggetto che ne soffre, sia da un punto di vista fisico che emotivo. Il dolore acuto relativo a un trauma fisico è spesso reversibile naturalmente, mentre quello cronico è generalmente causato da condizioni difficili da trattare. Attualmente la terapia del dolore si basa principalmente su analgesici, antidepressivi e anticonvulsivanti e l'esercizio fisico e l'applicazione di freddo o calore rappresentano le uniche misure non farmacologiche utilizzate. Ma l'Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli, in provincia di Isernia, ha introdotto alcune importanti novità terapeutiche contro il dolore.
Il Centro Multidisciplinare della Medicina del Dolore di Neuromed, che ne studia i meccanismi, ne riconosce le cause, sceglie e applica le terapie più adeguate e fornisce un'assistenza continua ai pazienti anche in termini psicologici, ha infatti ampliato il numero di trattamenti terapeutici per i propri pazienti, con l'epidurolisi, trattamenti intradiscali tra cui l'ozonolisi e i trattamenti a base di capsaicina.
L'epidurolisi consiste in una sorta di «pulizia» del canale vertebrale che consente di liberare le aderenze riducendo la «strozzatura» del nervo. È una tecnica percutanea (quindi non invasiva), si pratica sotto anestesia locale o blanda sedazione e, generalmente, prevede soltanto un paio di giorni di ricovero.
Anche l'ozonolisi intradiscale, o ozonoterapia intradiscale, richiede una semplice anestesia locale ed è pressoché indolore. È un trattamento indicato in caso di ernie e protusioni discali con conservata integrità del disco e, nell'80-85% dei pazienti trattati, può rendere superfluo l'intervento chirurgico. Da millenni, infine, l'uomo è a conoscenza degli effetti positivi del peperoncino sulla salute e, infatti, Neuromed ha introdotto dei particolari cerotti a base di alte concentrazioni di capsaicina per il trattamento di patologie post-erpetiche e altre neuropatie in day hospital.

Tecniche, che benché introdotte da pochissimo, stanno già fornendo ottimi risultati clinici.

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