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Equitalia in difesa: "Nessuno show, normali controlli"

Equitalia in difesa: "Nessuno show, normali controlli"

Neve, qualche schiarita, ma nubi sparse che persistono. Nel cielo di Cortina l’ombra lunga del Fisco sembra diventata più lunga di quella delle Tofane, dopo il blitz degli ottanta ispettori dell’Agenzia delle entrate, che hanno reso ancor più esplosiva ed eccitante, con i loro controlli anti-evasione, la conclusione dell’anno 2011 nella celebre località turistica. Strillano in molti, politici, commercianti, albergatori. Persino o forse soprattutto, il sindaco strilla inviperito, davanti ad ogni microfono e telecamera. Ma sono in molti anche coloro che plaudono a quei controlli che hanno permesso di individuare tante «macchinone» in possesso di tanti «poveracci» e che hanno «portato fortuna» a Cortina, facendo, curiosamente, lievitare gli incassi degli esercizi pubblici nei quali gli ispettori erano presenti. Incassi, come è facile intuire, tutti regolarmente certificati da scontrino o ricevuta fiscale, rispetto allo stesso giorno del 2010.

Detto questo, lui, il Gran Controllore, il direttore centrale dell’Accertamento, Luigi Magistro, non si scompone e, raggiunto telefonicamente dal Giornale, così si è espresso ieri: «Qualcuno l’ha definita un’operazione mediatica ma io non direi proprio, perché noi non partiamo mai con l’intenzione di sollevare alcun polverone. Né, in un periodo di attacchi contro Equitalia, vogliamo, come dire, andare incontro all’opinione pubblica con operazioni propagandistiche. Diciamo invece che la nostra strategia ci porta a muoverci, costantemente, alla ricerca delle situazioni di possibile evasione in vari settori e su vari fronti. L’intervento che abbiamo fatto a Cortina è del tutto simile a quelli che abbiamo già fatto e faremo in altre località. Non ci sarà bisogno di aspettare quest’estate per vederci di nuovo all’opera, la stagione invernale è ancora lunga. I nostri ispettori arriveranno anche in altre località di turismo tipicamente invernale».

È anche vero, facciamo notare al direttore, che i suoi uomini hanno o, meglio, visto che non è dato sapere con precisione, avrebbero consegnato a Cortina un solo verbale. Per la precisione a quell’«incauto» commerciante che deteneva beni di lusso in conto vendita per più di 1,6 milioni di euro, senza alcun documento fiscale. «I verbali compilati a Cortina - replica Magistro - sono stati più di uno, mi creda. Non posso fornirle il numero, ma i risultati di quelle contestazioni si concretizzeranno entro un tempo ragionevole perché la procedura prevede che, dopo il primo accertamento vengano fatti una serie di passi successivi. Intendo dire che se il possessore di una supercar risulta effettivamente “povero” per il Fisco allora si va a controllare il suo conto corrente, si vanno a individuare eventuali sue proprietà immobiliari ecc, incrociando i dati che emergono. E, in tutti questi passaggi, ovviamente, la persona sottoposta ad accertamento può sempre sollevare un un contraddittorio portando le sue giustificazioni.

Il problema è che non si tratta di punire qualcuno, ma di far in modo che una massa consistente ancora renitente agli obblighi fiscali si convinca che le cose sono profondamente cambiate».

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