Escursioni nei boschi e soste golose nel piccolo borgo di Laion

Marina Moioli

La chiamano «La porta delle Dolomiti» perché si trova al confine tra la Valle Isarco e la Val Gardena e offre una meravigliosa vista su Sassolungo e Sciliar. Ma c'è anche chi paragona il comune altoatesino di Laion (in tedesco Lajen) ad un abbraccio, per la sua posizione a semicerchio a circa mille metri di altezza, tra pianori soleggiati e boschi di larici. Certo è che questo borgo di antichissime origini dove ancora si parla un particolare dialetto ladino resta per sempre nel cuore di chi lo visita, grazie alla cordialità dei suoi abitanti e all'amenità dei luoghi.

Per fermarsi da queste parti l'occasione buona può essere, fino al 29 marzo, la manifestazione Snow & Wine in Valle Isarco con tanti eventi che uniscono vino, montagna e gusto. Ma per esplorare la zona e scoprire storia, curiosità e leggende è meglio farsi accompagnare dalla simpatica guida locale Helmuth Grunberger che, dopo aver passato la notte a sfornare pane e dolci, ha ancora l'energia e l'entusiasmo per accompagnare i turisti lungo il circuito (23,5 km) del monte Rasciesa, sul Sentiero della Posta (così chiamato perché un tempo era il cammino seguito due volte la settimana dal postino per consegnare le lettere agli abitanti di Valle Isarco e Val Gardena) o su quello intitolato alla gloria locale: il menestrello Walther von der Vogelweide (1168-1230). Il percorso, di 7,2 km, tocca Laion, Novale (dove si può visitare la sua casa natale) e Albions, ed è fornito di pannelli con descrizioni della vita e delle opere del famoso bardo. Altra visita curiosa, possibile su prenotazione, è quella al Trifolium (www.trifolium.bz.it): un sorprendente giardino di erbe aromatiche e officinali realizzato secondo gli insegnamenti dell'abate Sebastian Kneipp da Heinrich Ranalter, un ex cuoco ed esperto naturopata, dove si producono e vendono tisane, sciroppi, sali aromatici e cuscini profumati alle erbe alpine.

Per una sosta golosa, invece, c'è la suggestiva malga Pedrutsch (tel. 338.1480986) di Isidor e Brigitte Rabanser. Perduta tra i boschi della frazione S. Pietro, è rinomata per gli ottimi piatti di selvaggina. Info: www.lajen.info; www.suedtirol.info.

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