da Milano
Tracce bellissime, anzi deprimenti. Gli argomenti per la prova scritta di italiano agli esami di maturità sono come le cravatte per gli uomini o le borse per le donne: lo stesso oggetto può risultare «ottimo» o «pessimo», a seconda dei gusti. E così ieri, davanti al toto-tema, gli esperti si sono divisi. «Entusiasmante», ad esempio, per Franco Frattini la traccia sulla politica estera italiana nei confronti delle tre istituzioni internazionali, Ue, Onu e Nato.
«Un bellissimo tema, mi è piaciuto molto che siano stati messi insieme i tre pilastri della politica estera italiana, Ue, Nato ed Onu. Mi sembra - aggiunge l'ex ministro degli Esteri - che questo chiuda una discussione piuttosto curiosa tra chi pensa che la Nato e l'Ue siano alternative e chi è pro Nato sia unilateralista e quindi contro l'Onu».
Secondo Frattini «è azzeccato mettere insieme tutte e tre le istituzioni, è molto intelligente». Al punto da chiedersi se la rappresentanza permanente della commissione europea in Italia «non possa raccogliere i migliori temi, leggerli, ed eventualmente premiarli. Per me sarebbe bello».
Una traccia «deprimente, che induce una riflessione non costruttiva, in un momento di forte tensione per degli adolescenti che vivono già un periodo di crisi e cambiamenti». A bocciare senza appello uno dei temi (tipologia b - saggio breve in ambito artistico-letterario) è Italo Farnetani, pediatra e docente dell'università di Milano. A dei ragazzi che «si presentano alla prova con una certa carica d'ansia - dice il pediatra - è stato proposto di riflettere su: Il distacco nell'espressione ricorrente dell'esistenza umana: senso di perdita, estraniamento, fruttuoso percorso di crescita personale. A quell'età e in questo particolare momento questa traccia è uno stimolo alla depressione».
«Il tema - prosegue l'esperto - induce una riflessione che non è costruttiva per l'adolescente, ma al contrario suscita una visione negativa. In questa fase i ragazzi devono imparare a convivere con il corpo che cambia, con le prime pulsioni sessuali, a gestire il legame con famiglia e il rapporto con i coetanei. Non è tanto il caso di parlare di distacco, quanto di aggregazione, per recuperare una visione globale dell'esistenza».
«Sono sicura che gli studenti avranno certamente apprezzato le tracce di italiano previste per gli esami di Stato. Mi è particolarmente piaciuta la traccia che chiedeva agli studenti di commentare il pensiero politico di Mazzini. Sempre attuale, ci guida come stella polare anche ai giorni nostri. La costruzione di nuovi assetti nazionali ed europei richiede, infatti, a tutti i cittadini, in particolar modo alle nuove generazioni, di farsi carico di scelte mature che facciano fare passi avanti alle nostre democrazie». Lo afferma Valentina Aprea, componente di Forza Italia in commissione cultura.
«Anche l'appuntamento del voto referendario di domenica - prosegue - richiede una scelta consapevole e coraggiosa.
Certamente una modifica costituzionale non è un fatto consueto, però proprio le grandi figure del Risorgimento ci hanno insegnato che senza agire i popoli non avrebbero potuto affermare i propri diritti e i principi democratici».
«Scelta conveniente e propizia» quella di accompagnare il titolo del tema della maturità sul «distacco nell'esperienza ricorrente dell'esistenza umana» con un'immagine dell'opera di de Chirico intitolata «L'angoscia della partenza». Ad affermarlo è il critico d'arte Vittorio Sgarbi, secondo il quale nessun altro artista come il padre della metafisica sa rappresentare tale stato d'animo.
«Hanno fatto bene - prosegue - non c'è pittore che abbia descritto il distacco con maggiore partecipazione emotiva». Le piazze desolate, i treni, le scarne architetture degli edifici con le ombre che si allungano, suggeriscono infatti, «un sentimento di inappartenenza e di attesa». Quindi, il tema proposto ai maturandi «corrisponde perfettamente allo stato d'animo evocato dalla pittura metafisica».
«Tracce belle, ma decisamente troppo astratte», è il commento della scrittrice Dacia Maraini. «La traccia su Mazzini - sottolinea la scrittrice - chiedeva di trattare i temi della libertà e della fratellanza, cose su cui siamo tutti d'accordo, invece andava storicizzato di più e il Risorgimento trattato in modo più concreto». Stessa critica va al tema di attualità «in cui - sottolinea Maraini - si chiede ai ragazzi di riflettere sulle caratteriste dell'artigianato, mentre sarebbe stato meglio chiedere se e in quale modo avevano avuto una conoscenza diretta di questo mondo. Prima di riflettere, bisogna conoscere la realtà, è dalla conoscenza che nasce la riflessione, si va dal microcosmo al macrocosmo».
La traccia più concreta, insomma, sarebbe quella incentrata sull'analisi del testo di Giuseppe Ungaretti «L'isola»: «Di certo, però, - spiega l'autrice di «Bagheria» e «La lunga vita di Marianna Ucria» - questa è una delle sue poesie meno facili, è estremamente complicata e linguisticamente artefatta. Per me, è stata una scelta un po troppo astrusa, l'opera di Ungaretti raccoglie brani più moderni e comunicativi».
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