Roma - Dieci anni di ricorsi e pubbliche denunce per finire, se andrà male, con quasi 45mila metri quadrati di terreno edificabile, ma non per usi commerciali. Una beffa se il proprietario del lotto si chiama Esselunga, che come è noto non vende villette a schiera. La questione va avanti da dieci anni ed è uno dei peggiori crucci di Bernardo Caprotti, fondatore della storica catena di supermarket con un lunghissimo conto in sospeso con le Coop rosse (cui ha dedicato un bestseller, Falce e carrello ). Su alcuni giornali di ieri si potevano leggere due pagine comprate appositamente da Esselunga per raccontare il caso «Modena, via Canaletto », un caso lampante, secondo la società lombarda, di violazione della libera concorrenza e di ingerenza politica.
La vicenda parte nel 2000, quando Esselunga si aggiudica per 24 miliardi di lire un terreno vicino al centro di Modena, sulla base di un Programma di riqualificazione urbana approvato dal Comune l’anno prima e che avrebbe consentito la costruzione di un supermercato in una porzione limitata dell’area acquisita dal gruppo di Caprotti. Però siamo a Modena, nel cuore dell’Emilia rossa, ed Esselunga gioca fuori casa, perché lì il distributore più forte si chiama Coop Estense, un competitor con delle ottime frecce nascoste nella faretra. Basta meno di un anno per accorgersene. Perché nel febbraio 2001, la Coop estense partecipa ad un’asta giudiziale che mette in vendita la parte rimanente dell’area, in tutto nemmeno 9mila metri quadrati. Però fondamentali, perché la norma fissa al 75% la quota di proprietà sufficiente ad essere padroni della destinazione del terreno, e con i suoi 44mila e passa metri quadri, Esselunga ne controlla circa il 72%.
All’asta si presentano dei delegati di Esselunga da una parte e Mario Zucchelli, presidente di Coop Estense, dall’altra. Il quale rilancia a suon di miliardi fino ad aggiudicarsi il piccolo lotto per la spaventosa cifra di 23 miliardi, cinque volte al metro quadro più di quanto pagato da Esselunga in precedenza. Un esborso enorme, però sufficiente a rimettere in gioco tutto.Il senso dell’operazione verrà così descritto dalla Gazzetta di Modena del giorno dopo: «La Coop estense ha pagato quell’area quattro volte il valore di stima pur di impedire l’apertura di un concorrente “scomodo” come Esselunga».
In effetti da quel momento inizia un valzer di incontri con i tecnici del Comune, con assessori e sindaco, per capire come risolvere la matassa e a quale dei due contendenti assegnare l’«esclusiva » del nuovo supermarket. Si arriva così al 2008 e l’assessore all’Urbanistica Daniele Sitta (Pd, già esponente del Pci dal 1968 e già alto funzionario di società della galassia cooperativa) «propone ancora una volta ai rappresentanti di Esselunga di insediarsi in altro luogo e cedere a Coop Estense il proprio lotto in via Canaletto. Altrimenti il Comune avrebbe cambiato le «destinazioni d’uso» cancellando «l’uso commerciale ».
Un’eventualità sciagurata per Esselunga, ribadita però dal sindaco di Modena Giorgio Pighi l’anno scorso, e nuovamente da Sitta pochi giorni fa («è arrivato il momento di “sfilare” a quello spiazzo il futuro centro commerciale e di programmarne la costruzione altrove»). Una normale “guerra” tra operatori che si contendono, anche ferocemente, una promessa di business? Non sembrerebbe, perché l’area acquistata a carissimo prezzo da Coop Estense pare del tutto inadatta alla costruzione di un ipermercato (un pezzo di terra che dà sulla ferrovia...). E che dunque, secondo Esselunga, rivela chiaramente «l’intendimento originario», cioè «l’eliminazione dell’unico supermercato possibile in via Canaletto, quello di Esselunga ».
Accuse già tradotte in un ricorso al Tar, da cui la società lombarda è uscita sconfitta, e che adesso è al vaglio del Consiglio di Stato. Il sindaco di Modena respinge ogni accusa e annuncia querele.
Esselunga Spa fa sapere però che «non accetterà questa condotta» e farà di tutto per opporsi facendone un caso nazionale (in effetti ieri già ripreso dal Pdl nazionale ed emiliano). Per far vincere, contro falce e carrello, «concorrenza e libertà».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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