"Prima estate" lo spirito vero dei festival all'aperto

"La Prima Estate" è un festival che va in scena nell'area di Bussoladomani a Lido di Camaiore, in Versilia

"Prima estate" lo spirito vero dei festival  all'aperto
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«La Prima Estate» è un festival che va in scena nell'area di Bussoladomani a Lido di Camaiore, in Versilia. Qui Mina cantò il suo ultimo concerto nel 1978 e adesso, ad anni luce di distanza musicale, è partita la seconda edizione di una rassegna che è innovativa per cast e, soprattutto, per lo spirito che la anima. Non è un evento che segue le linee tipiche dei grandi concerti italiani fatti di code e disagi. Per carità, questo è il rituale cui tutti siamo abituati e nessuno si lamenta. Ma non è l'unico possibile. Ci sono anche occasioni come «La Prima Estate» nelle quali alla qualità musicale si abbina la qualità di vita. In fondo è lo spirito che accompagna tante occasioni musicali specialmente negli Stati Uniti, dove la musica è il fiore all'occhiello all'interno di un programma che privilegia il benessere e «la fuga» dalla vita di tutti i giorni. L'anno scorso la prima edizione del festival in Versilia è stato un banco di prova che, dati alla mano, è stato superato bene. Quest'anno era la prova del nove. E le tredicimila presenze del primo weekend di concerti (cinquemila gratuite la prima sera e ottomila biglietti venduti la seconda) conferma che la strada è quella giusta, anche se - come sottolineano qualche partecipante e anche Claudio Cabona su Rockol - ci sono inevitabili migliorie ancora da affrontare.

In ogni caso, il cast della prima tranche del Festival, da Bon Iver a Kings of Convenience fino a Dardust, ha combinato qualità e popolarità, diventando in qualche modo un altro biglietto da visita di un evento pensato «per chi ama la musica tra concerti, spiaggia, yoga e surf». E anche il secondo fine settimana ha un cast niente male, da Jamiroquai, che attende il sold out, fino ai meravigliosi Nu Genea, che sono pionieri di un nuovo suono napoletano e dal vivo saranno senza dubbio convincenti.

Come spiega dall'organizzazione Enrico D'Alessandro, «siamo felici di portare l'Italia in Versilia, considerando che al momento tre biglietti su quattro sono acquistati fuori dalla Toscana». Senza nulla togliere a nessun altro appuntamento, forse è un segnale da non sottovalutare per il futuro.

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