Altra strage nella città di Batman E si riapre lo scontro sulle armi

Un uomo si barrica e uccide tre ostaggi prima di venir abbattuto dalla polizia. Poco prima l'appello di Obama: "Avanti col disarmo"

Altra strage nella città di Batman E si riapre lo scontro sulle armi

Ancora una strage ed ancora ad Aurora. La città sobborgo della capitale del Colorado Denver, che il 20 luglio scorso fu teatro della sconvolgente azione sanguinaria del folle ventiquattrenne James Holmes che uccise 12 persone alla prima del film «Batman, il ritorno del cavaliere oscuro», ha rivissuto l'orrore. Un altro squilibrato con un'arma in mano, altre morti assurde. E nuovi grattacapi per il presidente Obama, che all'indomani del massacro di giovanissimi scolari avvenuto il mese scorso a Newtown nel Connecticut per mano di un giovane pistolero aveva promesso di fare tutto il possibile per ripulire gli Stati Uniti dalle troppe armi da fuoco in circolazione.

La nuova tragedia di Aurora è stata provocata dall'inspiegabile - almeno per il momento - decisione di un uomo di barricarsi nella notte in un appartamento tenendo sotto la minaccia delle armi che aveva con sé quattro persone, sembra suoi parenti. Il resto è un copione già visto: la polizia chiamata dai vicini che circonda la casa, le forze speciali che accorrono e tentano di salvare gli ostaggi, il blitz che scatta dopo sei lunghissime ore di assedio e che si conclude nel sangue. Morto l'aggressore, ma morti anche tre dei suoi quattro prigionieri che lui stesso ha fatto in tempo ad assassinare prima di finire abbattuto dai cecchini. Un quarto ostaggio, invece, potrà raccontare la sua terribile esperienza, essendo riuscito a scappare indenne prima che fosse troppo tardi.
Quale che sia l'opinione che ciascuno si fa della sconcertante frequenza con cui in America persone inermi finiscono ammazzate da forsennati armati fino ai denti, è indubbio che la sinistra striscia di sangue che si è allungata fino a oggi obbliga Obama ad agire. Fino al giorno della strage di innocenti a Newtown, il presidente si era barcamenato tra affermazioni di principio e inazione di fatto. In campagna elettorale, in particolare, aveva evitato di prendere impegni concreti per far approvare leggi restrittive della vendita e circolazione di armi da fuoco, motivando la non scelta con il doveroso rispetto di diritti garantiti dalla Costituzione. Solo dopo Newtown il suo atteggiamento è cambiato: da consumato politico, Obama ha mostrato commozione e sdegno per il sangue versato e ha annunciato l'intenzione di agire.

La nuova tragedia di Aurora, con la forza mediatica che deriva dal ripetersi del fatto criminale in una località già «maledetta», fornirà certamente alla Casa Bianca l'opportunità di rilanciare la questione.

Proprio ieri, del resto, nel corso del suo tradizionale discorso televisivo del sabato, Obama aveva ricordato tra i punti principali dell'agenda del suo secondo mandato che sta per aprirsi il lancio di una nuova legge per restringere la vendita di armi da fuoco.

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