In questi anni i Nets e il loro stadio, il Barkley Center, sono stati uno dei simboli della rinascita di Brooklyn: hanno ridato orgoglio e speranza agli abitanti, trasformato un'area degradata in un luogo di locali chic, con zone residenziali, teatri e centri culturali. Oltre a questo hanno portato anche montagne di soldi, soprattutto per mano di un grande investitore russo. Ma adesso il principale azionista della squadra di basket dell'Nba - il magnate Mikhail Prokhorov - ha annunciato di essere pronto a spostare la scoietà dagli Usa alla Russia, seguendo il richiamo di Putin che ha chiesto ai grandi tycoon di riportare i capitali in patria per aiutare Mosca a combattere le sanzioni degli Stati Uniti. Nelle scorse settimana infatti l'amministrazione Obama e diversi Stati europei avevano posto restrizioni alle emissioni di visti e il congelamento di asset su una serie di funzionari di Mosca coinvolti nella crisi ucraina e nell'annessione della Crimea. In realtà Prokhorov aveva già annunciato in precedenza di voler spostare in Russia la società proprietaria dei Nets, secondo fonti vicine al gruppo la decisione era stata presa già lo scorso settembre.
«Questa decisione non viola alcuna regola dell'Nba», ha detto ieri il miliardario durante una premiazione. Prokhorov - che ha una ricchezza personale stimata attorno ai 10,3 miliardi di dollari - non è stato colpito personalmente dalle sanzioni e anche se alle presidenziali non ha sostenuto Putin, ha dato prova di lealtà.BASKET E SANZIONIE l'oligarca Prokhorov porta in Russia la squadra di Brooklyn
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