Volo MH370: due "oggetti" ritrovati al largo dell'Australia

Due oggetti "eventualmente" legati al Boeing scomparso sono stati trovati in mare 2500km a sudovest di Perth, in Australia. Il maltempo ostacola le ricerche

Le immagini del frammento più grande rintracciato dai satelliti
Le immagini del frammento più grande rintracciato dai satelliti

C'è forse una prima pista nella soluzione del mistero dell'aereo scomparso quasi due settimane fa sopra i mari del Sudest asiatico. Il primo ministro australiano Tony Abbott ha comunicato che due oggetti "eventualmente legati" al Boeing 777 sparito dai radar sarebbero stati rilevati dai satelliti 2500 km a sudovest del porto australiano di Perth (Guarda la mappa). Abbott, parlando in Parlamento, ha definito "nuove e credibili" le informazioni che l'Autorità australiana di sicurezza marittima ha ricevuto dai satelliti. "L'indicazione per me è di oggetti che sono di una taglia ragionevole e forse pieni di acqua, che si muovono su e giù sulla superficie", ha dichiarato Abbott.

Un responsabile dell'Autorità per la sicurezza marittima, John Young, in conferenza stampa ha aggiunto altri dettagli: "Gli oggetti sono relativamente sfocati. Sono oggetti di una certa taglia, probabilmente in acqua: scendono sotto la superficie e riemergono. Il più grande sarà di 24 metri. L'altro è più piccolo. Ma bisogna che andiamo sul posto... per sapere se vale qualcosa o no." Secondo le autorità australiane il ritrovamento di oggi costituisce probabilmente "la pista migliore" attualmente disponibile. Come spiega il sito PerthNow, non è ancora certo che si tratti di relitti dell'aereo, anche se ci sono forti indizi in tal senso. L'altro detrito avvistato sinora misura circa cinque metri.

Sia le autorità malesi che quelle cinesi hanno fatto sapere di seguire con attenzione l'evolversi della situazione, pur con grande cautela nel considerare i risultati delle ricerche; la Cina ha chiesto a Canberra l'invio di navi ed aerei che diano avvio alle ricerche sul luogo. Dall'Australia sono effettivamente decollati quattro aerei diretti verso la zona del ritrovamento, che hanno sganciato alcune boe per marcare l'area. Verso l'area incrocia anche una nave della marina australiana, la HMAS Success, che però giungerà sul posto non prima di alcuni giorni. Nelle prossime ore dovrebbe invece arrivare un'imbarcazione mercantile che ha risposto a un appello lanciato dal Centro coordinamento salvataggi nelle ricerche.

Inoltre alcuni satelliti commerciali sono stati reindirizzati verso la zona delle ricerche nella speranza di ottenere immagini a più alta risoluzione. Il maltempo, tuttavia, ostacola le ricerche: l'equipaggio dell'aereo P3 Orion inviato sul posto non è riuscito a rintracciare i detriti a causa della visibilità limitata. La Bbc inoltre riferisce che sul posto sarebbe diretto anche un aereo da ricognizione P-8 Poseidon dell'aviazione militare statunitense. Se i detriti appartenessero effettivamente al Boeing scomparso, l'aereo avrebbe volato per circa sette ore dal punto in cui è stato rilevato l'ultimo contatto certo.

Le immagini diffuse oggi risalgono allo scorso 16 marzo, ma il commodoro dell'aviazione australiana John McGarry ha spiegato che analizzarle richiede molto tempo: "Il compito di analizzare le immagini è abbastanza difficile, richiede scaricare i fotogrammi e esaminarli uno per uno. Quando si è scoperto che l'immagine rivelava un possibile oggetto che poteva indicare un luogo di detriti, abbiamo passato l'informazione alla difesa e all'Autorità per la sicurezza marittima perchè entrassero in azione", ha dichiarato McGarry.

Il premier australiano Abbott è in costante contatto con il suo omologo malese Najib Razak. Proprio dalla Malesia autorità governative hanno giudicato "credibile" la pista emersa in queste ore in seguito al ritrovamento dei detriti al largo delle coste australiane: lo dichiara il ministro dei Trasporti.

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