Bombe sull'ateneo Quindici vittime nell'ultima strage di innocenti

Un'altra strage di innocenti. Un altro orrore che si consuma in Siria di fronte a uan comunità internazionale inerme. Sale a 15 morti, tutti studenti, il bilancio del bombardamento di ieri sul campus dell'università di Damasco, nel centro moderno della capitale. Lo riferisce la tv di Stato siriana, l'unica fonte assieme all'agenzia ufficiale Sana a diffondere il bollettino delle vittime e le immagini dal luogo del bombardamento. I media del regime puntano il dito contro «terroristi» ma è impossibile determinare in maniera indipendente chi sia stato a sparare contro un caffè all'aperto vicino alla Facoltà di Architettura.
Intanto scoppia un caso tra Siria e Turchia, con l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) che si dice «molto preoccupato» per le notizie secondo cui centinaia di siriani sarebbero stati espulsi dal campo profughi turco di Suleiman Shah per aver preso parte mercoledì a una sommossa durante la quale si erano scontrati con la polizia militare.

Il governo di Ankara nega e il portavoce del ministero degli Esteri spiega che alcuni dei profughi rientrati in Siria «potrebbero essere stati coinvolti negli incidenti di ieri». Ma, ha aggiunto, sono tornati in Siria volontariamente.

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