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Bonino: "Quirico è in vita. Vicini a conclusione indagini sui marò"

Il ministro degli Esteri ribadisce le notizie sulla situazione del giornalista rapito e promette una soluzione al caso dei due marò: in passato "una gestione un po' pasticciata"

Bonino: "Quirico è in vita. Vicini a conclusione indagini sui marò"

"Le buone notizie che abbiamo, almeno fino a qualche giorno fa è che Domenico Quirico è in vita". Le parole del ministro degli Esteri Emma Bonino rassicurano sulla situazione dell'inviato della Stampa, rapito in Siria, dove si trova da più di due mesi. Ma non dicono molto su quando la famiglia potrà riabbracciarlo e non chiariscono cosa sia successo al giornalista.

Entrato in Siria dal confine libanese, per seguire l'evolversi della guerra civile che dilania il paese, Quirico aveva probabilmente raggiunto la città di Qusayr, non lontana dal confine con il paese degli hezbollah. Qui per giorni si è combattuta una battaglia decisiva, che ha riportato la città nelle mani delle forze di Bashar al-Assad, grazie anche all'apporto militare fornito da libanesi e probabilmente iraniani.

Dall'ingresso nel paese, di Quirico non si era saputo più nulla per giorni. Dopo la riconquista di Qusayr una breve telefonata alla famiglia per rassicurare sulla sua situazione. Da qui si sono mosse le indagini della Farnesina che agisce in una situazione non facile, confusa da una miriade di gruppi combattenti carsamente collegati tra loro. Non è neppure escluso - alcune fonti lo avevano confermato al Giornale - che il giornalista della Stampa si trovi nelle mani dei governativi. Due giorni fa il governo siriano ha varato una norma che colpisce con l'arresto e pesanti ammende quanti entrino illegalmente nel paese.

Caso marò

Il ministro Bonino, parlando a Radio24, ha rassicurato anche su un'altra situazione pressante sul fronte Esteri: il caso dei due marò. Le indagini supplementari in corso in India "finiranno tra poco - ha detto - e a luglio dovrebbe iniziare il processo", che si terrà a New Delhi. Il ministro è convinto "che sia stata trovata la strada giusta", dopo una gestione "pasticciata da parte dell'Italia e anche da parte indiana".

Siria

Il ministro ha ribadito a Radio24 anche la posizione dell'Italia sul conflitto in atto in Siria. L'idea di fornire armi ai ribelli, che unisce Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, non vede d'accordo la Farnesina.

Secondo la Bonino fornire "ulteriori armi in una regione già piena di armi" non porterebbe che all'esplosione di "una vera polveriera" e a "implicazioni regionali importanti" in un'area già segnata profondamente dai contrasti tra l'islam sciita e sunnita.

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