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Duro spot tv di Santorum: "Tragedia se vince Obama" A Romney sostegni importanti

Fa discutere lo spot su "Obamaville" in cui Santorum parla di un'America disastrata se Obama resta al potere (VIDEO). Romney incassa l'appoggio di Rubio. SPECIALE ELEZIONI USA 2012

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La campagna elettorale negli Stati Uniti va avanti a colpi di spot in tv. L'ultimo è di Rick Santorum, candidato ultraconservatore del partito repubblicano. Nel filmato si vede "Obamaville", uno scenario terrificante con strade deserte, alberi spogli, cieli minacciosi, una giostra che gira senza bambini in un parco giochi deserto (guarda il video). La voce sottofondo dice che "le piccole aziende soffrono e le famiglie sono preoccupate per i loro posti di lavoro e il loro futuro". A un certo punto si vede Ahmadinejad e viene evocato lo spettro nucleare. Insomma, c'è da aver paura se Obama resta alla Casa Bianca altri quattro anni. E' questo il messaggio che Santorum rivolge agli elettori.

Intanto Santorum ha detto che è disposto a correre come vice presidente di Romney nel caso in cui l’ex governatore del Massachusetts dovesse ottenere la nomination. E' il segnale di resa unito a un'offerta di collaborazione al suo sfidante moderato? Può essere. Anche se l’ex senatore della Pennsylvania per il momento non sembra voler annunciare la resa. Tutt'altro. Due giorni fa, davanti alla Corte suprema che sta vagliando la costituzionalità della riforma sanitaria di Obama, Santorum ha definito Romney "il peggior repubblicano" per sfidare l’attuale presidente. E ha ricordato che la vecchia riforma sanitaria di Romney, nel Massachusetts, era molto simile a quella del presidente.

Romney smorza le polemiche e la butta sul ridere. In un'apparizione tv al Tonight Show del comico Jay Leno, dice di vedere bene Santorum come proprio "addetto stampa", prendendolo in giro per le sue litigate con i giornalisti. Poi, però, ha parole di apprezzamento per il suo rivale, definendolo "un buon diavolo". Di fatto non esclude di poter formare un ticket proprio con lui. "Mi fa piacere - ha detto Romney - sentire che sarebbe contento di fare parte della stessa amministrazione insieme a me, non ho nulla contro un’ipotesi del genere, purché lui sia il vice presidente. Il presidente preferisco farlo io", ha concluso con una battuta. 

Gingrich taglia trasferte e staff

Sempre più lontano da vincere la nomination, Newt Gingrich ha licenziato il manager della propria campagna elettorale e un terzo dei dipendenti dello staff. In più ha anche cancellato buona parte delle trasferte previste, per cercare di limitare le spese essendo ormai a corto di fondi. Per lui il ritiro è ormai alle porte. Anche se, ufficialmente, l'ex speaker della Camera dice di voler proseguire la corsa delle primarie (ha 135 delegati alla convention, contro i  71 di Ron Paul, i 273 di Santorum e i 568 di Romney). Ma a dargli il colpo di grazia è il miliardario Sheldon Adelson, che fino ad ora ha sostenuto l’ex speaker della Camera donandogli 16,5 milioni di dollari. L’amministratore delegato di Las Vegas Sands, gruppo che possiede un'importante catena di hotel-casinò, ammette che la corsa di Gingrich alla Casa Bianca "è giunta alla fine". E se lo dice lui...

Romney incassa l'appoggio di due Bush su tre

La scorsa settimana, all’indomani della importante vittoria in Illinois, Romney aveva incassato l’appoggio di Jeb Bush, fratello del predecessore di Obama. Poi è arrivato l'endorsement dell'ex presidente George Bush senior. Dunque solo George W. Bush non si è ancora pronunciato sulle primarie repubblicane.

Anche Rubio si schiera...

Tutti sono dell'avviso che il vero colpaccio Romney l'ha fatto ottenendo l’appoggio del senatore della Florida, Marco Rubio, considerato uno degli astri nascenti del Gop.

Popolarissimo tra Tea Party e anche molto amato dai cubano-americani, Rubio potrebbe essere scelto come candidato vice nella corsa per la Casa Bianca.

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