«Vorrei che le mie figlie facessero un lavoro da salario minimo, come commesse o cameriere». Parola di first lady. Ovviamente Michelle Obama, nell'intervista rilasciata assieme al marito al settimanale Parade, mentre parla delle aspettative nei confronti delle sue figlie - Malia, 15 anni, e Sasha, 13 - si riferiva a un periodo della vita. Insomma un'esperienza, come quella che lei stessa ha fatto durante gli anni dell'università alla facoltà di Legge, quando lavorava proprio come commessa in una libreria. Come del resto faceva l'allora futuro marito Barack, che durante gli anni di studio era anche dipendente in una gelateria e assistente in una casa di riposo. «Credo che ogni ragazzo debba avere un assaggio di quello che significa fare un lavoro duro», ha argomentato Michelle nel corso dell'intervista. Ricordi e convinzioni che vanno perfettamente a nozze con la battaglia per il salario minimo intrapresa dal presidente Usa: Obama sta cercando di innalzarlo dalla soglia attuale, di 7,25 dollari, a 10,10 dollari. «Il fatto che io a 16 anni facessi lo stesso lavoro e guadagnassi lo stesso salario, mi ha insegnato il rispetto per quei lavoratori, ma mi ha anche permesso di capire che c'è bisogno di dare di più per permettere a queste persone di avere una vita decente con il salario minimo», ha continuato la first lady.
E anche il presidente Barack, nella stessa intervista, rincara la dose, spiegando che spera che Malia e Sasha possano vivere sulla propria pelle certe realtà, per «capire cosa significa lavorare per avere un salario, che non è sempre divertente, stimolante o giusto, ma è quello che la maggioranza delle persone affronta ogni giorno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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