L'annuncio era arrivato proprio lo stesso giorno dell'udienza del Papa al presidente palestinese Abu Mazen. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarà ricevuto da Papa Francesco il 23 ottobre», recitava una nota dell'ufficio del primo ministro israeliano. Una mossa diplomatica che intendeva rimettere la palla al centro nella partita diplomatica tra Autorità nazionale palestinese e Stato d'Israele. Netanyahu, che oggi si trova a Roma per incontri istituzionali, non voleva farsi sfuggire l'occasione di incontrare Papa Bergoglio. Peccato che la diplomazia israeliana non avesse fatto i conti con l'agenda vaticana e proprio mentre annunciava in una nota ufficiale che l'incontro con il Pontefice si sarebbe tenuto il 23 ottobre, dalla Santa Sede arrivava il «no» sulla data. «Il Papa è impegnato nell'udienza generale del mercoledì - riferiscono dai Sacri Palazzi - e la data proposta dal premier israeliano non è compatibile con gli impegni del Santo Padre». Niente udienza dunque, almeno per oggi, tra Bergoglio e Netanyahu.
Ma oramai la notizia era partita, creando non poco imbarazzo alle autorità israeliane. L'ufficio di Netanyahu ha tentato in ogni modo di fissare una data, facendo pressione anche sul proprio ambasciatore in Vaticano, Zion Evrony. Nulla da fare.
Per chiudere il cerchio, il Vaticano ha ufficialmente informato il diplomatico che non ci sarebbe stata alcuna udienza privata. Il faccia a faccia si terrà probabilmente a novembre, anche perché si attende un invito al Papa in Terra Santa. E probabilmente, l'occasione sarà ghiotta per ristabilire l'equilibrio tra le due diplomazie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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