Dopo essere scese in piazza contro il progetto del governo di multare i loro clienti, le prostitute surriscaldano il dibattito politico in Francia. E molti intellettuali si schierano dalla parte delle lucciole e contro il governo. «Vogliamo essere liberi di andare con le prostitute»: è l'appello dello scrittore francese Frederic Beigbeder che, insieme ad altri colleghi, ha lanciato una petizione contro il progetto di governo. Il manifesto sarà pubblicato la prossima settimana sul mensile Causeur, ma il testo è rivelato ieri dal quotidiano Liberation. Il gruppo di intellettuali transalpini condanna i rapporti «non consensuali», ma intende difendere il proprio «diritto» a praticare il sesso a pagamento. Si firmano i 343 «salauds» (in italiano «maiali») ricordando così il famoso manifesto delle 343 «salopes» («puttane») pubblicato dal Nouvel Observateur nel 1971 da un gruppo di donne che ammettevano di aver subito un aborto, esponendosi così alle relative conseguenze penali. «Contro il sessualmente corretto, vogliamo vivere da adulti», scrivono. Dicono di non avere nulla in comune con i «frustrati, perversi e psicopatici descritti dai militanti di una repressione mascherata in lotta femminista.
Immediata la replica della portavoce del governo, nonchè ministra dei diritti delle Donne, Najat Vallaud-Belkacem, che ha duramente condannato l'iniziativa: «All'epoca le 343 salopes reclamavano il diritto di disporre liberamente del proprio corpo. Oggi i 343 salauds reclamano il diritto di disporre del corpo di altri. Credo che questo non abbia bisogno di alcun commento».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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