Julia la Rossa detronizzata dai suoi

Abbandonata dalla maggioranza dei parlamentari laburisti, la premier australiana Julia Gillard, 51 anni, la prima donna a guidare un governo nella storia del Paese, ha presentato le sue dimissioni al governatore generale Quentin Bryce, rappresentante del Capo di Stato australiano, la regina Elisabetta d'Inghilterra, e lascerà la vita politica, non candidandosi alle prossime elezioni. Il gruppo parlamentare laburista, riunito d'urgenza alla vigilia dell'ultima seduta del parlamento prima delle elezioni previste per il 14 settembre, ha bocciato la Gillard nettamente sfavorita nei sondaggi, riportando alla guida del partito il suo predecessore Kevin Rudd. Nella votazione dei 102 parlamentari, Rudd ha ottenuto 57 voti e Gillard 45. La votazione, seguita a mesi di destabilizzanti congetture sulla leadership alimentate da una caduta libera nei sondaggi, è la terza in cui il gruppo parlamentare è stato chiamato a scegliere fra i due arci-rivali, da quando Gillard aveva spodestato Rudd nel 2010. Nel convocare la riunione Gillard aveva chiesto che chi dei due fosse uscito perdente si sarebbe ritirato dalla vita politica - condizione che Rudd poco dopo accettato.
Il ritorno di Rudd ha provocato un'ondata di dimissioni dei ministri fedeli a Gillard aprendo la strada a un ampio rimpasto. Rudd guiderà ora il governo verso elezioni che secondo i sondaggi non ha speranza di vincere: «La verità è che ci dirigiamo verso una sconfitta catastrofica se non vi sarà un cambiamento».

Nella conferenza stampa di commiato Julia Gillard si è invece congratulata con Rudd, ha esortato i colleghi a battersi fino alla fine nonostante i catastrofici sondaggi e si è detta profondamente onorata del privilegio di aver guidato il governo e di essere stata la prima donna a ricoprire la carica: «Sono sicura che sarà più facile per la prossima donna farsi strada nella vita pubblica, e per la donna dopo di lei».

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