L’assassino di Al Qaida che ha ammazzato tre bambini ebrei e il loro papà a Tolosa, l’ha subito spiegata con una logica ineccepibile: i bambini ebrei morti sono il prezzo che gli ebrei devono pagare per i bambini uccisi a Gaza. A una persona normale questa logica risulta demenziale non solo perché considerare che lo scambio di bambini scannati sia inconcepibile, ma anche perché non c’è un briciolo di verità in ciò che il criminale ha detto: l’esercito israeliano non ha mai colpito intenzionalmente un solo bambino, anzi ha sospeso infinite operazioni quandosi è delineata una vittima incolpevole. Ciò non ha evitato che a Gaza i bambini siano usati come scudi umani insieme al resto della popolazione civile, o che vengano uccisi per sbaglio in qualche azione per cui poi Israele si scusa e per cui, sovente, processa. Ma l’Europa non è normale. È impazzita, stordita infragilita.
Perché purtroppo il terrorista ha forse ragione, almeno talvolta, e ha comunque dei punti a suo sostegno. Infatti gli ha dato ragione la baronessa Ashton,che ha rivelato con un’uscita che poi si è rimangiata goffamente, la sua vera anima, e quel che è più pericoloso la vera anime dell’Europa che l’ha eletta suo ministro degli Esteri: la Ashton infatti nel rimpiangere i bambini ebrei uccisi li ha comparati ai bambini uccisi a Gaza, che lei già precedentemente aveva definito un’immensa prigione. Un’osservazione stolta, che delinea un’incontenibile antipatia per Israele. E questo non è permesso quando si parla di bambini ebrei uccisi da un terrorista, e in generale quando l’Europa parla di terrorismo, il mortale nemico che nel 2011 ha ucciso 549 persone. La posizione della Ashton su Israele è pericolosa per tutti, poiché è di fatto amichevole verso il terrorismo, come dimostra il benvenuto che ha ricevuto da Hamas.
L’odio contro gli ebrei, e di conseguenza contro Israele, conduce a una quantità di aberrazioni che riempiono l’Europa di pericolosissime Ashton che scambiano un Paese democratico per un’organizzazione terroristica e una strage cercata con il diritto all’autodifesa. Conducono anche a continue condanne, comitati d’indagini, sciocchezze istituzionalizzate dall’Ue e dall’Onu, come quando poche settimane fa la Ashton ha protestato per una detenzione di un palestinese, mentre una situazione analoga in Arabia Saudita non le faceva alzare un sopracciglio.
I sostenitori europei della Ashton, ovvero quelli che dicono bugie su Israele sono masse di ultra destra, islamiste o di sinistra estrema. La colpevolizzazione di Israele a scapito di ogni verità è parte della più evidente decadenza europea. Nel 2009 il parlamentare laburista britannico Gerald Kaufmann sosteneva che gli ebrei usano il senso di colpa dei gentili «come giustificazione delle loro stragi di palestinesi». Apartheid, ferocia, violazione del diritto internazionale. L’Europa la pensa così contro ogni discussione sensata, e pensa che i bambini uccisi dal terrorista di Tolosa siano comparabili a quelli palestinesi periti nello scontro armato che da anni insanguina l’area. Lo sfondo ideologico è quello dell’antisemitismo classico, per cui un intellettuale leader norvegese, il famoso autore del «Mondo di Sofia», Jostein Gaarder, tradotto in 53 lingue, ha comparato gli israeliani ai talibani e al Sud Africa dell’apartheid. Anche lui come la Ashton, criticava dei gruppi terroristi, e poi subito dopo attaccava Israele dicendo che «vuole una soluzione finale (sic) per i palestinesi». Questa è la civile Europa, e ne avremmo per molte pagine ancora, anche perché l’Onu ne accompagna il cammino verso la perdita di se stessa, di ogni ragionevolezza, e quindi di sostanziale simpatia verso il peggiore dei mali contemporanei, il terrorismo. Il membro della House of Lords Jenny Tonge, nel 2004 (in piena Intifada) lo disse chiaro: «Se io vivessi in questa situazione, potrei considerare di diventare io stessa un terrorista suicida ». Nel 2003 l’artista greco Alexandros Psycolghoulis mise in mostra il ritratto di una donna palestinese che si era fatta esplodere in un mercato israeliano.
E la parlamentare belga Veronique De Keyser parlando dell’ingiustificabile controllo in termini di terrorismo dei check point da parte israeliana disse «Se l’ambasciatore israeliano mi parla ancora della sicurezza israeliana, sento che lo vorrò strangolare».Questa è l’Europa della Ashton, pericolosa per tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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