Sembra incredibile ma non lo è. Un diverbio tra due amici ubriachi è alla base delle accuse di blasfemia che sabato avevano indotto una folla di musulmani a incendiare 150 case e negozi di cristiani a Lahore, nell'est del Pakistan. Lo riferiscono la polizia e diversi testimoni, spiegando che a litigare erano stati un cristiano, Sawan Masih, che lavora nella sanità e un suo amico musulmano che durante una bevuta hanno parlato di religione finendo per alzare i toni. Il musulmano ha poi denunciato l'amico alla polizia che venerdì lo ha arrestato. Per quegli attacchi la polizia ha arrestato 60 persone che verranno processate dai tribunali anti-terrorismo. Quattro ufficiali sono stati rimossi per non aver saputo arginare le violenze. Sabato più di 3.
000 musulmani avevano attaccato il quartiere cristiano di Joseph Colony, dopo che era stato riferito che tre giorni prima un cristiano aveva insultato il profeta Maometto. Non ci sono state vittime, ma l'incidente conferma quanto sia alta la tensione tra le comunità religiose in Pakistan in vista delle elezioni politiche di maggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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