Marò, ministro degli Esteri indiano: "Grazie per avere rispettato i patti"

Il ministro degli Esteri Khurshid apprezza la lealtà del governo e dei marò. "Rafforza la fiducia nel nostro sistema e in quello italiano"

I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

"Ringrazio i due militari e il governo italiano per avere rispettato i patti". Da pochi giorni sono tornati in India Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, i due marò italiani. Detenuti in attesa di un giudizio che ne attesti la colpevolezza o meno per l'uccisione di due pescatori indiani, i fanti di marina hanno rispettato la parola data alla loro partenza, prima di Natale. In Italia per qualche giorno, con un permesso speciale che gli ha consentito di trascorrere le festività con le rispettive famiglie, hanno lasciato di nuovo il loro Paese per tornare a Kochi, nello Stato del Kerala.

Il rispetto di quanto stabilito alla partenza è stato particolarmente apprezzato dal ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, che ha espresso la sua gratitudine al governo e ai due italiani. Ha poi sottolineato che il permesso concesso ai nostri marò è stata un'eccezione, "una decisione insolita che è stata presa dai giudici", tenendo ben presente il valoro delle festività religiose natalizie.

Se poco cambia nella situazione di Latorre e Girone, se non altro "il fatto che il governo italiano ci ha fornito una garanzia e che sono stati rispettato gli impegni - dice

Kurshid - è stato da noi molto apprezzato". Il gesto "rafforza la fiducia nel nostro sistema e in quello italiano". Ora resta solo da aspettare che la Corte indiana sentenzi sulla vicenda che coinvolge i due fucilieri italiani.

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