Nigeria, fallisce il blitz E i terroristi di Al Qaida uccidono anche un italiano

Franco Lamolinara assassinato dagli integralisti. Londra non ha avvisato Roma dell’operazione, l’ira di Monti

Nigeria, fallisce il blitz  E i terroristi di Al Qaida  uccidono anche un italiano

La notizia arriva nel tardo pomeriggio di ieri con un annuncio diffuso dal Primo Ministro inglese David Cameron e rilanciato dalle principali agenzie internazionali. Due ostaggi, uno italiano e l'altro inglese sono rimasti uccisi in Nigeria, durante un’operazione congiunta effettuata dalle forze speciali britanniche insieme alla polizia locale. Cameron ha spiegato che le autorità avevano dato il via libera all’intervento dopo aver ricevuto «informazioni attendibili sul luogo dove i due ostaggi venivano tenuti prigionieri». Un blitz che ora fa discutere, perchè Monti non sarebbe stato informato dal premier inglese. A confermarlo anche una nota di Palazzo Chigi: «informato solo ad operazione avviata». Intanto Monti, che ieri sera ha parlato con il presidente nigeriano, ha chiesto di «avere al più presto una ricostruzione dettagliata delle circostanze». «Avevamo motivo di credere che le loro vite fossero in grave pericolo» ha dichiarato poi Cameron. Gli ostaggi «erano nelle mani della setta fondamentalista islamica Boko Haram», ha detto il presidente nigeriano.

Qualcosa purtroppo è andato storto e sembra che gli ostaggi siano stati uccisi dai loro stessi rapitori prima che gli agenti potessero intervenire. Chris McManus e Franco Lamolinara erano stati rapiti il 12 maggio del 2011 a Birnin Kebbi, la capitale dello stato nord occidentale del Kebbi, al confine con il Niger e del loro rapimento si era parlato poco o nulla durante lo scorso anno, molto probabilmente perché il silenzio stampa era stato ritenuto la via migliore per arrivare ad un lieto fine che purtroppo non c’e' stato. McManus e Lamolinara erano due tecnici coinvolti nella realizzazione del sede centrale della Banca Centrale della Nigeria. Quando erano stati sequestrati stavano lavorando per conto della ditta Stabilini, un'azienda italiana con sede nella capitale nieriana di Abuja. Secondo il resoconto delle forze dell'ordine i rapitori avevano fatto irruzione nell'appartamento dove vivevano Lamolinara e McManus e li avevano portati via senza peraltro prelevare un'ingente somma di denaro che si trovava nell'edificio. C'erano stati in seguito numerosi tentativi diplomatici portati avanti sia dalla Gran Bretagna che dall'Italia per giungere alla liberazione degli ostaggi, ma senza alcun esito positivo. Di loro non si è saputo nulla, i rapitori durante tutti questi mesi avevano fatto pervenire soltanto un video senza audio nel quale si vedevano i due tecnici bendati con tre uomini armati che li circondavano.

Il cinque dicembre scorso infine la stessa organizzazione terroristica che aveva rivendicato l'attentato aveva lanciato un ultimatum al governo britannico dando alle autorità inglesi soltanto due settimane di tempo per rispondere alle loro richieste e minacciando di uccidere McManus. «Il nostro pensiero va naturalmente alle famiglie di Chris e Franco - ha dichiarato ieri un addolorato Cameron che ha comunicato la notizia al primo ministro Monti mentre quest'ultimo si trovava sull'aereo che lo riportava a Roma da Belgrado - alle quali vanno le nostre condoglianze più sincere. Entrambe queste famiglie stanno attraversando dei momenti terribili». La polizia nigeriana ha fatto sapere che i responsabili del sequestro sono stati catturati. Lamolinara era originario di Gattinara, Vercelli e aveva 48 anni.

Lavorava in Nigeria da circa undici anni ed era uno degli ingegneri più esperti della società di costruzioni Stabilini Visinoni Limited. A Gattinara vivono oltre al fratello Bruno la moglie Anna, colta da malore quando ha saputo, e i suoi figli.

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