Più severi con gli immigrati per ridurre clandestinità e criminalità, più flessibili con le piccole imprese per far ripartire l'economia, più attenti alle necessità degli anziani. È questa la ricetta del governo britannico che mette la lotta all'immigrazione e la ripresa economica al centro della sua agenda politica dei prossimi mesi. Nel discorso della regina di ieri sono state infatti illustrate le linee guida di una ventina di proposte di legge che la coalizione conservatrice e liberaldemocratica intende varare per far uscire la Gran Bretagna dalla profonda fase di recessione in cui si trova.
Corposo il pacchetto di misure restrittive sull'immigrazione che si pongono l'obiettivo di bloccare l'aumento del numero degli immigrati illegali attraverso un rafforzamento dei controlli alle frontiere, la modifica degli standard richiesti per avere accesso ai servizi pubblici fondamentali, ma anche con l'introduzione di multe più severe a chi utilizza manodopera irregolare. Lo stesso pacchetto prevede inoltre di rendere più facile la possibilità di espellere i clandestini facendo leva, se necessario, su una serie di nuovi poteri per impedire abusi continui della legislazione sui Diritti Umani. «Questa legge vuole assicurare che il nostro Paese attragga soltanto le persone che hanno un contributo da dare e scoraggi invece chi non ce l'ha» ha spiegato Elisabetta II sottolineando la volontà dell'esecutivo di offrire ogni possibilità a chi viene in Inghilterra conoscendo la lingua e per lavorare mettendo però fine alla lunghissima serie di abusi sistematici avvenuti finora. Così, per esempio, niente patente di guida ai clandestini o servizio sanitario automatico e gratuito a chiunque entri in Gran Bretagna. Vedremo se questa volta le promesse verranno mantenute dato che vengono ritirate fuori, da laburisti e conservatori, ogni volta che si avvicina una campagna elettorale per poi venir completamente smentite nei fatti. I cittadini ne sono consapevoli dato che l'ultimo sondaggio della YouGov evidenzia come il problema dell'immigrazione sia secondo nella lista delle preoccupazioni dell'opinione pubblica soltanto alla crisi dell'economia ed abbia raggiunto quest'anno il picco più alto dal 2010 in poi. Tra le misure per uscire dalla crisi invece vi sono l'alleggerimento da eccessivi oneri burocratici per le piccole imprese e una legge quadro per il finanziamento e la realizzazione di nuove infrastrutture nel settore dei trasporti. Infine la riforma sulle pensioni che innalzerà l'età pensionabile a 67 anni e quella sociale che prevede maggiori aiuti per la cura degli anziani.
A sorpresa, prima volta in vent'anni, le isole Falkland sono tornate in bocca a Sua Maestà: «Il mio governo garantirà la sicurezza, il buon governo e lo sviluppo dei territori d'Oltremare, tra cui la protezione degli abitanti delle Falkland e il diritto di Gibilterra a determinare il proprio futuro politico». Neppure una parola invece a proposito delle future mosse del governo sul referendum sull'Europa e silenzio assordante sui matrimoni gay, temi volutamente ignorati perché portatori di troppi guai. Anziché esprimersi a riguardo, il premier Cameron ha voluto salutare pubblicamente sir Alex Ferguson, manager pensionando del Manchester United. E tutti si sono chiesti se Ferguson sarà l'unico ad andare in pensione quest'anno.
Dopo la defezione della regina al summit del Commonwealth in Sri Lanka, sono infatti ripartite le speculazioni su un'eventuale abdicazione di Elisabetta a favore del figlio Carlo o del nipote William.
Ammesso che questo accada, e sarebbe una vera sorpresa vista la tempra della sovrana, pare che il prescelto rimanga ancora il primogenito di Elisabetta, che sembra aver voluto dare un segnale preciso in questa direzione. Per la prima volta dal '96, l'erede al trono ha infatti presenziato al discorso della madre in Parlamento insieme alla moglie Camilla. Quasi a voler dire che il prossimo sarà lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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