Sono alla Casa Bianca i lavori più ambiti Basta licenziarsi presto

Tanto stress e paghe non enormi. In tanti lasciano. Poi fanno carriera e soldi

Sono alla Casa Bianca  i lavori più ambiti Basta licenziarsi presto

Ci sono volute sei stagioni e un mandato e mezzo del presidente democratico Josiah Bartlet prima che il fedele capo di gabinetto, Leo McGarry, cedesse le sue funzioni al portavoce della Casa Bianca C.J. Cregg. Questo è accaduto nella fiction politica della serie televisiva «The West Wing». Nel mondo reale della politica di Washington, i tempi per i capi di gabinetto e i portavoce sono assai più brevi. Quel podio con alle spalle il disegno chiaro della Casa Bianca sembra il posto di lavoro più invidiato: a fianco del presidente degli Stati Uniti mentre gestisce gli affari del mondo. Eppure, chi entra tra mura della West Wing di solito ne esce con una certa fretta.

Il presidente Barack Obama venerdì ha interrotto a sorpresa i lavori nella sala stampa per annunciare le dimissioni del portavoce Jay Carney, al suo fianco da febbraio 2011. Prenderà il suo posto il vice Josh Earnest. Nonostante sulla stampa nazionale qualcuno abbia suggerito come le tempistiche dell'annuncio abbiano messo in ombra dimissioni più politiche - quelle del segretario agli Affari dei veterani, nel mezzo di uno scandalo sui ritardi della sanità dedicata agli ex militari - l'addio di Carney era già stato deciso. Il portavoce ha detto di voler passare più tempo con la famiglia e non ha parlato di impegni futuri. E' un copione che si ripete con regolarità tra i capi di gabinetto e i portavoce. Lo staff del presidente lavora sette giorni su sette a ritmi sfiancanti per salari inferiori a quelli che potrebbe garantire a quei livelli il settore privato. Jay Carney guadagnava 172.200 dollari l'anno (circa 126mila euro) secondo i dati messi online dall'Amministrazione. La cifra è la stessa per i capi di gabinetto e speechwriter (ed è ben lontana da quelle che intascano alti funzionari ministeriali e politici italiani). Così, sono in molti quelli che decidono di dedicare solo pochi anni a un lavoro da esaurimento, che non lascia spazio alla famiglia, ma che apre le porte a carriere lucrative.

Ari Fleischer, portavoce sotto George W. Bush dal 2001 al 2003, ha rivelato ai giornali che, ancora prima di lasciare era già sommerso da offerte di lavoro, inviti a conferenze, contratti per libri o sceneggiature per Hollywood. Ha poi fondato una società di comunicazione sportiva e fa consulenze anche all'Nfl, la lega di football americano. «E' il massimo esaurimento», ha detto del suo ex lavoro. Il sito Politico ricorda come dall'inizo dell'Amministrazione Clinton a oggi cinque dei nove portavoce siano finiti a lavorare in azienda, nel mondo delle comunicazioni, per multinazionali grazie a un'estesa rete di contatti e una conoscenza intima degli affari di Washington. La prima donna portavoce, Dee Dee Myers, ha dato le dimissioni dall'Amministrazione Clinton nel 1994 e ha lavorato come analista politica, ha scritto un libro e presentato un talk show su Cnbc ed è stata consulente per la serie tv «The West Wing». Il predecessore di Carney, Robert Gibbs, dopo aver lasciato nel 2011 ha fondato la Incite Agency, società di comunicazione, mentre l'ex portavoce ai tempi di Bush, Scott McClellan, ha scritto un libro ed è diventato capo delle comunicazioni dell'università di Seattle. Il giovane speechwriter di Obama, Jon Favreau, ha lasciato nel 2013 per il sogno di una carriera di sceneggiatore a Hollywood. L'ex segretario del Tesoro Tim Geithner ha scritto nel suo libro «Stress Test» d'aver tentato più volte di presentare le dimissioni a Obama, senza ottenere d'essere «liberato» fino al 2013. Oggi lavora per la società di private equity Warburg Pincus. Altri hanno abbandonato per carriere politiche indipendenti. Il capo di gabinetto Rahm Emanuel ha lasciato nel 2010 per candidarsi a sindaco di Chicago.

Il successore William Daley dopo le dimissioni ha tentato la corsa a governatore dell'Illinois ma ha poi optato per il mondo delle finanze. Anche il pasticcere della Casa Bianca, Bill Yosses, ha disertato le cucine del civico 1600 di Pennsylvania Avenue: ispirato dal salutismo della First Lady Michelle, ha rivelato, si dedica ora al nutrizionismo.

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