LondraQuando ha cominciato a parlare uno sparuto gruppo di manifestanti rumoreggiava proprio di fronte alle finestre del Parlamento, ma Lei non ha battuto ciglio. Perché Sua Altezza è una che non molla mai e per i suoi sessantanni di Regno ha voluto rimarcare il concetto. «Ridedico tutta me stessa allInghilterra» ha dichiarato ieri Elisabetta II nel suo discorso pronunciato alle Camere in occasione del Giubileo di diamante. Tanto per mettere le cose in chiaro, nel caso a qualcuno fosse sfuggito che abdicare non è pratica usuale a casa Windsor. Se unintera vita al servizio del suo popolo le sia pesata un pochino non lo farà intendere per nulla al mondo questa sovrana ultraottantenne che continua a indossare con disinvoltura i suoi amati tailleur a tinte pastello. Di giallino vestita, Elisabetta ha invitato il folto pubblico di politici venuto a renderle omaggio a trasformare le celebrazioni in un momento per ritrovarsi uniti. Il suo pensiero è andato al popolo britannico e alle caratteristiche che lhanno reso grande nella storia. «Qui viene ricordato il nostro passato, la continuità della nostra storia nazionale e delle nostre virtù, la resistenza, linventiva e la tolleranza. Ho avuto il privilegio di essere testimone di parte di questa storia e, con il supporto della mia famiglia, ridedico me stessa al servizio del nostro grande Paese e della sua gente, adesso e negli anni a venire».
Proprio la famiglia è stata uno dei soggetti chiave del discorso della Regina, in particolare il consorte Filippo a cui Elisabetta ha dedicato un ringraziamento pubblico: «Credo che il principe Filippo sia ben noto per essere un uomo che rifugge i complimenti di qualsiasi genere. Ma in questi anni è sempre stato per me una forza costante e una guida».
Il principe consorte lha guardata in silenzio con gratitudine, un sentimento che devessere mancato invece al primogenito della Regina, Carlo, eterno erede al trono che ancora una volta vede allontanarsi i suoi sogni di successione. Probabilmente è destinato a trascorrere il resto dei suoi giorni allombra della madre, sempre più forte e carismatica di lui sia in privato che in pubblico. La sua immagine di dolce nonnina non deve infatti trarre in inganno. Come Margaret Thatcher Elisabetta non indossa i pantaloni, ma questo non toglie che sia stata un abile meccanico, unappassionata di motori, di cani e di corse di cavalli. Una donna pratica insomma, che non ci ha pensato un attimo a farsi amica linformatica convinta che questa fosse uno strumento utile per rimanere in contatto con il mondo e con lattualità. La monarca ha inoltre reso omaggio al «grande sacrificio e al coraggio delle nostre forze armate» aggiungendo che forse in questi 60 anni molte cose sono cambiate ma «il valore di coloro che rischiano le loro vite per difendere la libertà di tutti noi è rimasto intatto». Ad ascoltare il discorso della sovrana oltre ai rappresentanti dellattuale governo di coalizione anche gli altri ex primi ministri laburisti, Tony Blair e Gordon Brown insieme alle mogli. Lo speaker della Camera dei comuni introducendo Elisabetta ha parlato di una «caleidoscopica Regina di un Paese caleidoscopico in un caleidoscopico Commonwealth», descrizione che può risuonare bizzarra, ma che sottolinea la modernità di una sovrana che ha dovuto adattarsi ad una società sempre più multietnica e multiculturale, diversissima da quella lasciatale in eredità dal padre.
La monarchia sembra unistituzione sempre meno adatta a questo secolo, ma la Regina dInghilterra pare proprio aver vinto la sfida del tempo, riportandola in auge e riguadagnando laffetto dei suoi sudditi, dopo un periodo di disamore. In occasione del Giubileo, le due Camere congiunte hanno donato ad Elisabetta una finestra a mosaico composta da 1.500 pezzi di vetro opera dellartista John Reynties.
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