Il subcomandante Marcos lascia la guida dell'esercito zapatista

Inizia una nuova fase per l'Ezln: "L'immagine pubblica è diventata una distrazione"

Il subcomandante Marcos nella piazza principale di Città del Messico
Il subcomandante Marcos nella piazza principale di Città del Messico

A vent'anni dalla prima insurrezione contro il liberismo messicano, occasione in cui gli zapatisti si erano mostrati al mondo, in lotta per tutelare gli indigeni del Chiapas, il subcomandante Marcos ha annunciato che non sarà più il portavoce del movimento.

Alla guida dell'Esercito zapatista di liberazione nazionale dal 1983, Marcos ha scritto un messaggio in cui ha spiegato la sua decisione di fare un passo indietro, a causa di un'immagine pubblica "diventata una distrazione". "Non sono malato e non sono morto", ha chiarito, aggiungendo però che per Ezln è ora che cominci una nuova fase.

"Non ci sarà nessun funerale, niente onori, statue o musei.

Nulla che possa promuovere il culto della personalità a discapito del collettivo", ha scritto il subcomandante, definendo la sua figura come un "travestimento pubblicitario".

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