Sudafrica, polizia spara sui minatori: 30 morti

Le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco contro i manifestanti, che scioperavano armati di bastoni e machete per ottenre un salario migliore. Secondo il ministero della Polizia i morti sono almeno 30

La polizia sudafricana apre il fuoco contro migliaia di minatori che protestano, armati di bastoni e machete, nei pressi delle miniere di Marikana, nel nordovest del Paese. La sparatoria, avvenuta nella giornata di ieri ha lasciato a terra almeno trenta cadaveri. A dare i numeri è il ministero della Polizia, che aggiorna un bilancio precedente, che fermava il conto delle vittime a 25.

Ancora più gravi le stime del sindacato, che parlano di addirittura 36 vittime, cadute sotto il fuoco della Polizia. La sparatoria è stato innescata dall'assalto degli stessi minatori contro i poliziotti, intenti a erigere barriere con il filo spinato. La polizia aveva già fatto uso di proiettili di gomma e lacrimogeni contro gli uomini, armati di bastoni e machete.

Il commissarrio della polizia sudafricana ha dichiarato che gli agenti hanno sparato per "difendersi".

La miniera della Lonmin oggetto delle proteste, minaccia di licenziare 3mila lavoratori se lo sciopero non verrà revocato.

Dal canto loro i manifestanti chiedono un aumento salariale che porti il loro stipendio al triplo della cifra attuali, che è pari a 400 euro al mese. La mobilitazione sta paralizzando la produzione e creando importanti disordini nella zona. In una settimana di mobilitazione i morti sarebbero almeno dieci, non contando quelli di oggi.

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