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Tabloid, Murdoch ammette: "È stata un'aberrazione ed è stata tutta colpa mia"

Il tycoon davanti alla commissione d'inchiesta: "Ero all'oscuro di tutto. Me ne rincresce, ma me ne assumo le responsabilità"

Tabloid, Murdoch ammette: "È stata un'aberrazione ed è stata tutta colpa mia"

Lo scandalo News of the World "è stata una aberrazione, ed è stata colpa mia". Rupert Murdoch, il magnate di BSkyB, ammette - davanti alla commissione Leveson che indaga sull'etica dei media - le sue responsabilità in quello che è stato ormai soprannominato Tabloidgate e che è stato "un serio colpo alla mia reputazione". La colpa maggiore del tycoon sarebbe stato il non accorgersi dello scandalo delle intercettazioni. I vertici del gruppo, e lui stesso, infatti sarebbero stati tenuti all'oscuro di quanto avveniva nel tabloid: "Accuso uno o due persone per questo, che non dovrei nominare perché so che potrebbero presto essere arrestate. Qualcuno si è reso responsabile dell’occultamento di cui siamo stati vittime e me ne rincresce", ha affermato Murdoch.

Il tycoon ha però ricordato che nel mondo dei media "un giornalista che fa un favore e riceve un favore in cambio è la pratica di ogni giorno". Poi ha aggiunto di aver chiuso News of the World in modo impulsivo: "Ero nel panico, ma sono felice di averlo fatto", ha detto spiegando di aver speso centinaia di milioni di dollari per "ripulire" la sua società, News International, da giornalisti disonesti. Inoltre il Murdoch assicura che non c'è stata nessuna irregolarità al di fuori della Gran Bretagna.

Nello scandalo, che riguarda le intercettazioni illegali di cui si servivano i giornalisti di News of the World e The Sun, rischiano di finire anche autorità britanniche. Sembra infatti che le testate pagavano tangenti a Scotland Yard per ottenere informazioni. E potrebbe essere coinvolto anche David Cameron, se è vero, come dimostrano alcuni documenti consegnati oggi alla commissione, che Murdoch incontrò in almeno sette occasioni il premier dopo la vittoria alle elezioni del maggio 2010. Cameron, però, sostiene che non ci sia stato nulla di irregolare nelle discussioni sull’affare BSkyB e che da parte sua non ci siano stati, "in nessun momento, tentativi di influenzare l’esito dell’affare".

Secondo le indiscrezioni Murdoch avrebbe incontrato anche Jeremy Hunt, il ministro della cultura, ma il magnate australiano "non ricorda"

nessun vertice e nessuna telefonata. Martedì prossimo la commissione parlamentare su Cultura, media e sport (distinta da quella Leveson che indaga su mandato del premier) pubblicherà il suo rapporto sul Tabloidgate.

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