Valérie e il vizietto della censura: «Mai mie foto in bikini sui giornali»

Qualsiasi cosa dicano (scrivano) di voi, la regola è sempre la stessa: non smentite. I giornalisti odiano essere smentiti, e faranno carte false per ribadire quanto hanno detto (scritto). Chiedendo una smentita, per giunta tramite avvocato, obbligherete i giornali (che magari nel frattempo s'erano scordati di voi) a tornare sull'argomento che vi duoleva. E saranno dolori rinnovati, è pacifico.
La seconda cosa da evitare, se tenete alla vostra privacy ma siete vostro malgrado disgraziatamente in vista, è quella di star fermi e invisibili come un geco, se un giornale comincia a tuzzuliarvi. Guai a chiedere di fare o non fare, massime con l'avvocato, come sopra. L'effetto contrario è pressoché garantito.
E poiché stiamo parlando dell'abc del mestiere, stupisce che la signora Valerie Trierweiler, compagna del presidente francese François Hollande, ma soprattutto celebre e navigata giornalista di Paris-Match, sia caduta nella trappola come una pivella.
Raccontano le agenzie che le redazioni di diversi settimanali francesi sono state infatti contattate dagli avvocati della facente funzioni di premiere dame (facente funzioni in quanto non sposata con monsieur le prèsident) per impedire la pubblicazione di alcune sue foto in costume da bagno. Sforzi vani e puntualmente controproducenti, giacchè le foto della signora e della sua contristante epidermide, non più fresca e soda come una volta, sono state sbattute con somma goduria in prima pagina da diversi ebdomadari, fra i quali VSD e Voici. Il contatto diretto dell'«avvocato della signora» nel caso di VSD. Mentre i giornalisti di Voici, stando a quanto scrive costernato Liberation, che essendo di sinistra vorrebbe tanto appoggiare il presidente ma non ci riesce, essendone impedito dalla disperante banalità dell'uomo: i giornalisti di Voici, si diceva, parlano di «pressioni amichevoli» da parte dell'entourage di madame Valerie. Un fax in cui si chiedeva di soprassedere alla pubblicazione sarebbe arrivato infine anche alla redazione francese di Grazia. Proprio come avrebbe fatto, ai suoi tempi, l'ex presidente Sarkozy, la cui burbanza nei confronti della stampa era sottolineata con feroce puntualità dalla stampa di sinistra, ma che almeno, a differenza di Hollande e signora, era «politicamente scorretto» con gioia.
Insomma alla fine, e come di prammatica, gli scatti della coppia presidenziale al mare, nei pressi del Forte di Bregançon, la residenza presidenziale dove Hollande e la sua compagna stanno trascorrendo un paio di settimane di riposo, sono stati pubblicati. E pazienza per le foto. Sono i titoli, nella faccenda di cui si parla, che sono ancor più urticanti. «Normali fino al costume da bagno», strilla infatti in prima pagina VSD, puntando il dito sul pantaloncino blu e il due pezzi nero di lui e di lei. E cioè neppure un guizzo al mare, in vacanza, è il rimprovero sotteso.
È il mesmerismo mediatico, comunicativo; lo scialbo tran tran dell'Eliseo, e insomma quella presidenza fin troppo «tranquilla» di Hollande che riesce ad esacerbare perfino i commenti della stampa amica.
«Uno strano torpore avviluppa la Francia, come se una bolla avesse ingoiato il Paese», scrive il «gauchiste» Liberation. Il problema, aggiunge, «non è che il governo sia rimasto immobile. È che i francesi continuano a non capire dove Hollande e i suoi li stanno davvero portando». Eppure, c'è da aggiungere per onestà, il 57% dei francesi riconosce che il neo presidente è stato di parola, finora.

In tempi record ha tagliato gli stipendi dei ministri e stabilito un tetto per le remunerazioni shock dei dirigenti d'azienda; ha riportato l'età della pensione a 60 anni per certe categorie di lavoratori e disfatto alcuni provvedimenti presi dal suo predecessore, Nicolas Sarkozy, che si era guadagnato il nomignolo di «presidente dei ricchi». Ma, per dirla sempre con Liberation, «l'antisarkozismo non è un programma in sé».

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