Più che un festival la seconda edizione di MiTo è un insieme di festival: un contenitore che dà spazio a tutte le musiche. E, dunque, anche a rock, elettronica e sonorità etniche. A questo proposito, spicca il ciclo dedicato ai suoni gitani; gruppi da tutto il mondo guideranno gli spettatori in un viaggio dal Rajasthan all'Andalusia passando per l'Europa centrale: tre gli eventi principali (il 7, il 10 e il 12) tutti ospitati dal Teatro Smeraldo. Di gitani Goran Bregovic (al Teatro Manzoni il 15 con l'inseparabile Banda per Matrimoni e Funerali) se ne intende. In tempi recenti, infatti, il gran cerimoniere della musica balcanica versione export ha persino realizzato una pirotecnica opera zingara: «Karmen con lieto fine». Nel programma pop-rock la fanno da padroni gli artisti newyorkesi, di nascita o di adozione. Come il cantante-autore rivelazione britannico Antony Hegarty che promette un'epica performance ai confini del rock (al Teatro degli Arcimboldi il 10). Antony e il suo gruppo (i Johnsons) si esibiranno in prima europea con l'orchestra Milano Classica diretta da Nico Muhly. Sempre agli Arcimboldi sono attesi (il 24) tre numi tutelari del suono della Grande Mela: a dialogare sullo stesso palco l'avanguardista jazz John Zorn e i due «giganti» Lou Reed e Laurie Anderson.
In cartellone anche l'opera del compositore Usa Philip Glass basata sulla poetica e le immagini di Leonard Cohen (il 20 agli Arcimboldi); il concerto dell'eccellente musicista islandese Jóhann Jóhannsson (sempre il 20, ma al Teatro Out Off); l'omaggio (il 21 all'Alcatraz) a Domenico Modugno di Peppe Servillo, Furio Di Castri e Vincent Gallo; infine il recital di Ute Lemper (il 21 al Dal Verme).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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