Eufrasio Barredo Fernández

Spagnolo, nacque nel 1897 a Cancienes del Concejo de Corvera, nelle Asturie. Studiò nel collegio dei Fratelli delle Scuole Cristiane a Mieres, il centro minerario in cui si era trasferita la sua famiglia. Passò poi al collegio tenuto dai carmelitani a Villafranca di Navarra. Deciso a prendere l’abito carmelitano, nel 1915 entrò come novizio nel convento di Larrea (Vizcaya). Studiò filosofia a Burgos e Vitoria e teologia a Begoña (Bilbao). Nel 1922 fu ordinato sacerdote a Santander. Finiti gli studi a Calahorra, insegnò a Vitoria e Bilbao prima di essere mandato in Polonia. Raggiunse Cracovia nel 1926 e ci rimase fino al 1928, quando tornò a Burgos per dirigere un paio di riviste del suo ordine. L’anno seguente venne incaricato dell’insegnamento della teologia a Oviedo. Nel 1933 divenne priore di quel convento. Ancora un anno e scoppiò la rivoluzione anarco-sindacale nelle Asturie. Naturalmente, il clero finì nel mirino. Il padre Eufrasio fece fuggire i suoi confratelli e li allocò in case di amici e benefattori. Fu l’ultimo a lasciare il convento. Dovette scappare dal retro, scavalcando il muro dell’orto. Ma era uomo di studio, non d’azione. Infatti, cadde e si acciaccò seriamente un’anca. Alcune brave persone lo videro per terra e lo portarono via di peso.

Dopo una settimana di dolori lancinanti chiese di essere portato in ospedale. Era appena arrivato quando fu riconosciuto da un anarchico e trascinato fuori. Messo al muro, venne fucilato. Dell’episodio parlò Albert Camus nel suo dramma sulla rivoluzione delle Asturie.

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