Europa Bond più calmi, ma dubbi di S&P su Lisbona

Non esiste un’Europa a due velocità: è la Germania che fa una corsa a parte, solitaria, con un passo inavvicinabile per tutti gli altri. La Bundesbank prevede per quest’anno una crescita del 3,6%, il massimo dalla Riunificazione. Poi, dal 2011, uno sviluppo meno frenetico (2%), mentre nel 2012 il Pil crescerà dell’1,5%. Forte di un andamento economico invidiabile, Berlino ha respinto ieri le critiche di chi l’accusa di aver fomentato il nervosismo dei mercati con dichiarazioni inopportune. «Una spiegazione a senso unico di questo tipo non può essere giusta», ha detto il portavoce del governo tedesco.
Le tensioni sui titoli di Stato sono intanto ulteriormente allentate ieri. Lo spread Btp-Bund è sceso sotto i 150 punti (dal picco di 210 di martedì), mentre per i titoli decennali del Portogallo il differenziale è tornato sotto quota 300 (291) e per quelli dell’Irlanda è calato a 531 punti. L’euro ha invece sfiorato gli 1,34 dollari fra le voci di forti acquisti di bond da parte della Bce con tranche da 100 milioni.
Per Lisbona sono però arrivate cattive notizie da Standard & Poor’s, che ha detto di prevedere una probabile recessione per il Paese nel 2011. Questo paradossalmente a causa del piano di austerità lacrime e sangue varato dal governo del premier socialista Josè Socrates per riportare l’anno prossimo il deficit al 4,6%. S&P ha anche messo sotto osservazione con «implicazioni negative» le principali banche del paese.

A Madrid, intanto, il governo ha approvato quello che Expansion definisce il “Piano B” antideficit, un mix di privatizzazioni, sgravi fiscali per le Pmi per rilanciare l’attività economica, tagli della spesa sociale. L’esecutivo socialista ha lanciato anche un altro messaggio forte ai mercati: la riforma delle pensioni sarà approvata dal governo il 28 gennaio.

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