"Completare la nostra Unione è la chiamata della storia. Ha anche una forte logica economica e geopolitica. Gli allargamenti passati hanno dimostrato gli enormi vantaggi sia per i paesi candidati che per l'Ue". Con queste parole, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, inaugura una nuova stagione per l'Unione europea che potrebbe vedere “l’ingresso in famiglia” di nuovi Stati: l’Ucraina, la Moldavia e la Bosnia ed Erzegovina.
La numero uno di Palazzo Berlaymont ha parlato in conferenza stampa per rendere note le linee guida del Pacchetto Allargamento Ue, report annuale sullo stato di avanzamento dei Paesi che hanno fatto richiesta di aderire all’Unione. I tre Stati hanno ricevuto parere positivo e godono a tutti gli effetti dello status di Paese candidato. Il Paese che suscita maggiore interesse è l’Ucraina, coinvolta da quasi due anni in un conflitto contro la Russia e il presidente Zelensky sperava da tempo in una decisione simile da parte delle istituzioni europee. La presidente aveva già anticipato, nella sua visita a Kiev il 4 novembre, che c’erano buone possibilità per l'inaugurazione dei negoziati grazie ai passi in avanti fatti dal governo e, nella conferenza stampa di mercoledì, ha detto:"Gli ucraini stanno riformando profondamente il loro Paese e si stanno preparando all'adesione, anche se stanno combattendo una guerra esistenziale". La decisione presa dalla Commissione rappresenta un’opportunità per gli ucraini, i moldavi e i bosniaci, ma l’iter è ancora lungo e per alcuni Paesi più di altri. La stessa Von der Leyen ci ha tenuto a precisare che: "La Commissione europea raccomanda al Consiglio europeo di avviare i negoziati di adesione all'Ue per l'Ucraina e la Moldavia"; per la Bosnia ed Erzegovina ha detto: "La Commissione raccomanda inoltre l'apertura dei negoziati di adesione all'Ue con la Bosnia-Erzegovina, una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione".
Adesso dovranno dunque avviarsi i negoziati per l’adesione. Qui si aprono i capitoli di negoziazione il cui scopo è preparare la candidatura in particolare sull’attuazione delle riforme giudiziarie, amministrative ed economiche necessarie. Quando i negoziati sono completati, si giunge alla firma del Trattato di adesione che deve essere prima approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio all’unanimità, per poi essere ratificato da tutti gli Stati membri. C’è una novità anche per un quarto Paese, la Georgia, al quale la Commissione Ue ha raccomandato al Consiglio, non l’apertura dei negoziati bensì la concessione dello status di candidato, a condizione che vengano intraprese nuove riforme.
Ursula von der Leyen ha voluto specificare che l’iter di adesione si basa
esclusivamente sui traguardi conseguiti dai singoli Paesi e non da questioni di tempo: “L'adesione all'Ue è un processo basato sul merito e non fisserei una scadenza. Può accelerare sulla base sui risultati conseguiti"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.