F.1: l’esordio con flop in Dubai imbarazza pure gli sceicchi

nostro inviato ad Abu Dhabi

Dati i tempi, la fredda formula 1 ha il merito di regalare anche sane risate. Perché non è stato meraviglioso lo spettacolo andato in scena davanti al palco reale allestito lungo il circuito realizzato in città per la parata delle monoposto e il successivo annuncio del primo Gp di Abu Dhabi. Davanti a un parterre di sceicchi e notabili, con al centro di tutto il supremo delle corse, Bernie Ecclestone, Piero Ferrari e Flavio Briatore, lo spettacolo motoristico è stato involontariamente buffo.
Ore 11 spaccate, s’accende il primo bolide, si sente il primo rombo, è la Super Aguri di Yamamoto. Piomba sparato nel largo spiazzo in fondo al rettilineo, proprio davanti alle teste coronate, imposta il testacoda per far girare e sgommare la macchina, invece s’impianta, si ferma, il motore si spegne. Arriva Vito, che non è un buttafuori ma un furgone Mercedes rosso come una Ferrari con stipati a bordo tutti i meccanici del team che corrono ad aiutare il povero giapponese. Altro rombo, fuori la seconda monoposto, è l’americano Scott Speed su Toro Rosso: eccolo, grande frenata e idem come sopra, la macchina s’impianta, insomma il testacoda non riesce. Tocca di nuovo a Vito levare d’impaccio pilota e auto. Prova a metterci una pezza il giovane quanto sconosciuto Amermuller con la Red Bull: per lui grandi testacoda, finalmente gli applausi, peccato che un secondo dopo, e sempre nello spiazzo davanti alle teste coronate, la macchina si rompa. Et voìlà, ecco Vito. Per farla breve, agitazione nelle prime file, sbadigli, un gran comunicare via radio con i piloti ancora al via, i vari Alonso, Massa, Raikkonen: «Ora niente bravate, meglio passare tranquilli ed evitare figure di...». Questo il dialogo via etere.
Il Circus si è presentato ad Abu Dhabi un po’ comico e un po’ umano. Al termine dello show, Bernie Ecclestone, con la franchezza che lo contraddistingue, dirà: «So che vedere delle F1 è sempre emozionante, ma caro pubblico, questa non è la F1, questo è stato solo un aperitivo prima del piatto principale, il Gp... Peccato che l’aperitivo preparato non sia stato troppo buono», e poco dopo ai giornalisti: «Gli organizzatori hanno fatto il massimo, però vedendo quanto successo il pubblico potrebbe aver pensato male». Più chiaro di così. Il patron del Circus non lo dirà esplicitamente, ma lo farà ampiamente intendere: alcuni team avrebbero potuto impegnarsi un po’ di più. Problema che non riguarda la Ferrari, unica con due monoposto ad Abu Dhabi. Sorpreso per lo show imbarazzante anche Briatore: «In effetti non era ciò che mi aspettavo».
Poi è arrivata la storica firma tra Ecclestone e il principe ereditario Mohammed bin Rashid Al Matoum: Gp di Abu Dhabi, dal 2009 e per sette anni, una corsa che sancisce «l’inizio di una nuova era della F1 – dirà Ecclestone – di spettacolo e sorpassi... perché questo sarà il Gp più bello del mondo (il circuito in costruzione sull’isola di Yas sarà lungo 5,5 km, 3 dei quali fra i palazzi). Una nuova Montecarlo? Perché no?». E Briatore con lui: «C’è quel che serve, ma Monaco resterà un Gp storico». Quindi, Ecclestone mette la parola fine al tormentone Schumacher: «Qualcuno lo dava presente? Ma lui era ambasciatore della F1 quando correva, ora non corre più».
Punto. Si volta pagina e la pagina aperta da capo della F1 parla ancora di Ferrari: «Chi vedo favorito per il mondiale? Penso che Massa abbia molte chances».

«Che cosa? Ha detto così?» sgrana gli occhi il giovane brasiliano: «Beh, allora mi fa davvero piacere, perché è un giudizio che arriva da un profondo conoscitore della F1... Cercherò di non deluderlo, punterò al mondiale». E dopo Schumi, patron Bernie ha servito anche Raikkonen.

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