Facciamo il tifo per l’atletico Ferrara

Caro Granzotto, termino ora di leggere la cronaca di ciò che è successo ieri a Bologna contro Giuliano Ferrara e non le nascondo tutto il mio sconforto. Ma in che Paese viviamo? E quanto valgono gli accorati appelli al «dibattito democratico», al «dialogo» e al «confronto»? Ferrara espone le sue idee, conduce la sua battaglia democratica partecipando alle elezioni: si può essere o meno d’accordo (io sono d’accordo) con quanto espone Ferrara, ma se lo si disapprova si deve farlo con argomentazioni, non con il lancio di uova e ortaggi. Nella Bologna «democraticissima» e modello di civiltà, per di più! Le confesso che credevo veramente che queste elezioni segnassero una svolta e che, deposte le armi, destra e sinistra si misurassero con civiltà e rispetto, senza ricorrere all’insulto e ai colpi bassi, senza la solita intolleranza. E invece veda lei cosa è successo a un uomo mite e sempre aperto al dialogo come Giuliano Ferrara. Non ho più speranze in questo Paese e medito di espatriare: sono pensionato, ho qualche risparmio da parte e me lo posso permettere.


Ci ripensi, caro Bonetti. Mai mollare, mai arrendersi alla racaille, ma tenerle testa, magari come ha fatto Giuliano Ferrara. Sul fattaccio ha già detto tutto Massimiliano Lussana ed è superfluo tornarci sopra. Però vorrei attirare la sua attenzione sul versante fisico della vicenda. Ma dico, l’ha visto Ferrara all’opera? In un filmato si intravede chiaramente partire, dalla massa della teppa, un uovo e lui, Giuliano, che alza la mano per afferrarlo al volo. Una azione - e una movenza - degna di Babe Ruth, degna di un Joe di Maggio, di una superstar del baseball. Presa non facile perché l’uovo non era sodo: marcio, forse, ma non sodo e quindi fragile al piglio. Bé, Giuliano, un grande, ce l’ha fatta, l’ha colto al volo, da catcher s’è ritrovato pitcher e con smaliziata tecnica alé, ha rilanciato l’uovo al (o presumibilmente alla) mittente. Il tutto con mirabile gesto atletico, con agilità, forza, precisione e un tocco di buonumore, che quello non guasta mai. Avrei dato la promessa di non fumare per un paio d’ore in cambio della visione dell’uovo che si spiaccicava in petto ad una delle assatanate contestatrici: splash. Che goduria. Ora lei giustamente mi dirà che questo è un modo poco nobile, poco dialogante e politicamente corretto di veder le cose. Menar tripudio per lo spiattellarsi d’un uovo (marcio!) sulla cosuccia di Krizia indossata dall’erinni urlante non è carino, lo ammetto. Non lo è nemmeno dare dell’erinni urlante ad una delle streghe che affollavano Piazza Maggiore, se è per questo. Credo, pertanto, che mi pentirò di ciò che ho scritto cercando, in un modo o in un altro, di fare ammenda.

Però fra un po’. Ora non posso: mi lasci ancora per qualche tempo con l’immagine della titanica figura di Giuliano Ferrara il quale, con mano vindice, sfrittella l’armata dei janjaweed abortisti. In primavera piace sognare.

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