Un guéridon in bronzo dorato con placca in porcellana dipinta della manifattura di Sèvres di fine 700 montata su un tavolino francese del XIX secolo: stima 40-50mila euro. Un lampadario in cristallo e bronzo dorato a dodici luci, Boemia fine XVIII secolo: stima 18-22mila euro. Una grande libreria lastronata in mogano Epoca Impero: stima 25-30mila. Due tempere di inizio 700 di Gaspar van Wittel: stima 70-80mila euro. E poi sculture, vasi in porcellana, coiffeuse Epoca Direttorio, letti, poltrone e toilette in mogano Epoca Impero, divani in legno scolpito, servizi di piatti in porcellana francese, portaprofumi in vetro tagliato, calamai in bronzo, orologi da tavoli... È il tesoro messo allasta ieri a Milano, da Porro&Co, costituito dagli arredi dellabitazione di Natalino Sapegno: in tutto 125 lotti, per una stima complessiva fra i 900mila e il milione di euro. Quando la cultura pagava.
Quando la critica letteraria era una cosa seria, e i manuali scolastici erano una fonte di reddito straordinaria, Natalino Sapegno - dantista sapientissimo e marxista incrollabile - mise assieme il più diffuso Compendio di Storia della letteratura italiana su cui si sono formate generazioni di studenti, e contemporaneamente una splendida collezione darte che impreziosì la sua casa romana affacciata su piazza del Gesù con vista sulle cupole del Maderno e del Borromini. Ti aspetteresti che il più autorevole dei critici militanti comunisti della nostra storia scegliesse di vivacizzare, per gusto e convinzione, il proprio tinello proletario con le riproduzioni dei capolavori del realismo socialista di Gerasimov e Dejneka. E invece ti ritrovi in una sontuosa dimora arredata in Stile Impero dalla prima alla trentesima stanza.
«Essere ricevuti in casa Sapegno - ricorda Bruno Germano, direttore della Fondazione intitolata al grande critico suo grande amico - era un evento memorabile. Si era certi di incontrarvi personalità delle élites non solo accademica, da Giovanni Macchia a Mario Praz, e intellettuale, da Carlo Levi a Moravia a Pasolini, ma anche artistica, da Guttuso a De Chirico, e politica, da Pertini a Ingrao, con le quali si intrecciavano discorsi sempre affascinanti per ricchezza di temi e spessore di argomenti. Ma a rendere particolarmente suggestivi quegli incontri contribuiva una splendida cornice, larredamento rigorosamente in stile Impero di tutti gli ambienti».
Potente barone accademico in cattedra dal 37 al 76 e critico letterario che sfidò la lezione di Croce e Gramsci - un maestro capace di rileggere in chiave rivoluzionaria anche il Manzoni pre-conversione - Sapegno, insieme alla moglie Mariella e consigliato da un arbiter elegantiarum quale lInnominabile anglista, coltivò uninguaribile passione artistica, realizzandola nella scelta sapiente, e costosa, di centinaia di pezzi rari che costituiscono la ricchissima collezione, ieri allasta, della sua celebre casa romana. «Aggirarsi fra tanti quadri e sculture, fra mobili storici di raffinatissima fattura, non creava alcuna impressione di esposizione museale, tanta era stata la cura nellambientare funzionalmente e visivamente quei tesori darte», ricorda Germano.
Antifascista di formazione crociana approdato nel dopoguerra a posizioni marxiste e gramsciane - amico di Rosselli, Gobetti, Fubini e poi di Solmi, Debenedetti e Guttuso - Sapegno fu un vero aristocratico delle Lettere che scelse senza figure retoriche il Pci, cui si iscrisse nel 44 e dal quale si discostò, senza abbandonare il marxismo, dopo i fatti dUngheria, nel 56. Rigoroso critico letterario comunista che cercava nella letteratura italiana il senso di un Paese a venire, si dimostrò un raffinato collezionista darte che cercava nel passato neoclassico e nel gusto delletà napoleonica uno stile di vita quotidiana, tra una commode à vantaux lastronata in piuma di mogano e un lampadario in cristallo e bronzo dorato.
Dietro un austero umanesimo critico e metodico, ecco gli splendori e le decorazioni napoleoniche. I razionali e rigidi strumenti della critica marxista nello studio, e le aquile e le corone dalloro in salotto. Da un parte limpegno civile, dallaltra lo stile imperiale. Falce e massello.
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