Il diavolo con lacquasanta lo devono mischiare per forza. Loro stessi ammettono «lalleanza bloccata con la sinistra radicale» e con questa certezza salgono alla Guardia «per preparare la nuova stagione politica». Lidea è della Margherita, anzi, per meglio dire di una parte della Margherita, visto che linvito viene fatto dallAssociazione «Approdo» ed è firmato da Massimiliano Costa e Claudio Gustavino, rispettivamente vicepresidente della Regione e capogruppo dellUlivo. Non cè, ad esempio, il nome del segretario regionale Rosario Monteleone, o quello di Giovanni Paladini, che nel partito è responsabile provinciale. «Non è un congresso della Margherita - precisa infatti Monteleone -. Magari ci andrò anchio, visto che mi hanno invitato, ma da lì non usciranno posizioni ufficiali». Un po come stoppare sul nascere certi modi di pensare in grande degli organizzatori.
Così, tanto per fare un esempio, l«Approdo» vuole fare il punto sulla «stagione elettorale amministrativa genovese e spezzina che ha visto il centro sinistra vivere un momento di difficoltà nonostante la vittoria». Il futuro si chiama Partito democratico e non è un caso che proprio i due maggiori partiti che lo costituiranno (Margherita e Ds) stiano ancora «discutendo» su tutto. Cè in primo luogo la «questione cattolica», che per l«Approdo» non può essere vista «come se fosse un problema». Questione di peso, e non irrilevante, visto che è spesso alla base delle divergenze tra gli stessi esponenti della Margherita in Regione, tra Costa e Gustavino da una parte, sempre allineati alle decisioni della sinistra, e di Monteleone e Paladini dallaltra, in diverse occasioni protagonisti di assenze, astensioni o voti divergenti dai colleghi che hanno mandato in crisi la maggioranza.
Di più. In vista dellappuntamento con il Pd «al di là delle qustioni tecnico organizzative ci sono alcuni nodi politici che non possiamo eludere». Linvito per sabato prevede infatti una riflessione sul «modello partecipativo di base, unico vero elemento per il coinvolgimento delle persone nellinteresse della cosa pubblica. Non si possono vivere le primarie come un congresso di partito, ripercorrere i vecchi schemi e le vecchie liturgie, è evidente che dovremo fare uno sforzo di fantasia e un coraggioso salto in avanti per far nascere qualcosa di nuovo davvero».
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