Fasoli: «Vogliamo sicurezza vera, non virtuale»

Il segretario romano Udc: «Mi aspetto che tutte le forze politiche collaborino»

Una raccolta di firme per garantire la sicurezza dei cittadini romani. L’Udc di Roma ha intenzione di far arrivare al Campidoglio direttamente la voce di protesta mettendo nero su bianco. È la spia di un malessere che non è possibile nascondere o far finta di non vedere. Massimiliano Fasoli, segretario romano dell’Udc su questo punto non transige: «Veltroni non riesce a garantire sicurezza ai cittadini, come purtroppo dimostra la cronaca di questi ultimi giorni. Sappiamo della sua passione per il cinema, ma sinceramente non abbiamo voglia di vedere dei remake di Arancia Meccanica».
La raccolta delle firme è contro il Piano della sicurezza voluto da Veltroni?
«Chiariamo un punto. Dino Gasperini e Roberto Rastelli, i consiglieri comunali dell’Udc, hanno organizzato questa raccolta di firme perché sono a favore della sicurezza vera, non di quella virtuale teorizzata in un piano che mette tutti sull’allarme. A partire dallo stesso Veltroni che ha lamentato l’assedio dei romeni alla città di Roma. C’è la questione dei 4 mega-campi che non piace a nessuno. Insomma la situazione è confusa e grave».
Una raccolta di firme può bastare?
«Io spero di sì. Mettere banchetti e invitare i cittadini a far sentire la loro voce, considerato che quella dei loro rappresentanti in Campidoglio è coperta dal chiacchiericcio delle notti bianche e degli appuntamenti mondani, è sembrata l’unica strada praticabile contro le decisioni del sindaco e dei suoi assistenti di regìa».
È un punto di partenza o di arrivo?
«Siamo partiti con uno slogan forte e chiaro: “La sicurezza non scende a patti”. Contiamo di arrivare a garantire la sicurezza ai cittadini onesti in tempi rapidi e prima di dover registrare le note di cronaca nera mentre si avvicinano le festività natalizie e abbiamo qualche migliaio di ospiti incontrollabili e forse non graditi giunti da altri stati europei. Dino Gasperini e Roberto Rastelli si sono sobbarcati un lavoro gigantesco per segnalare la presenza dell’istituzione, almeno di una parte di esso, in una battaglia che va vinta senza indugi. Mi aspetterei che tutte le forze politiche, a destra come a sinistra diano una mano in questo cammino di civiltà».
Non teme che la tacceranno di intolleranza?
«Bisogna smetterla di prendersi in giro e di prendere in giro i cittadini. Ho detto che bisogna garantire i cittadini onesti intendendo tutte quelle persone che vivono con rettitudine.

Non sto prendendo in considerazione lo status di elettore o di residente, ma tutti quelli che a Roma hanno affetti e interessi, che vivono la città e vorrebbero vederla pulita. Non solo dai rifiuti ma anche da quanti mettono a repentaglio la tranquillità degli altri. Non possiamo accettare che si rubi e si faccia violenza in nome di una malintesa solidarietà».

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