Il fenomeno Miley Cyrus la quindicenne pop da 18 milioni di dollari

È stata lanciata dalla serie tv della Disney «Hannah Montana». A settembre il suo cd. Successo e polemiche: le hanno offerto una fortuna per fare spot di profilattici

Il fenomeno Miley Cyrus la quindicenne pop da 18 milioni di dollari

Intanto di lei non si può dire che l’attenda un grande futuro: ce l’ha già, anche se ha appena 15 anni. Miley Cyrus è la nuova rivelazione globale che arriva dall’America, dove è una stellina della televisione e pure del pop visto che il suo nuovo album Breakout - pensate: lei ne ha già pubblicati altri due - è andato in testa alla classifica più veloce di un jet e da lì guarda dall’alto in basso i Coldplay o Kid Rock. Per dirla tutta, in una settimana ha venduto 371mila copie e solo Mariah Carey (463mila) quest’anno ha fatto meglio.

Insomma, mica male.

Sarà per questo che tutti scommettono sul successo anche quando, nella prima metà di settembre, l’album uscirà qui in Italia preceduto dai soliti squilli di tromba promozionali. Allora d’accordo, Miley Cyrus è un «teen phenomenon», è un fenomeno adolescenziale, ma perché? Chi è questa ragazzetta che, secondo la rivista Us Weekly, nel 2007 ha guadagnato più di 18 milioni di dollari? Innanzitutto, è una figlia d’arte, visto che suo padre è Billy Ray Cyrus, cantante country semisconosciuto qui da noi ma famoso assai negli States dove è più o meno come Pupo: fa musica ma conduce anche programmi tv di grandi ascolti. E in tv si è fatta conoscere pure sua figlia, che ha fatto il botto recitando in Hannah Montana su Disney Channel (in replica in Italia su Disney Channel da settembre le prime due serie, mentre la seconda serie andrà anche su Italia Uno dal 7 al 21 settembre). Hannah Montana è la storia psicologicamente accattivante della tranquilla studentessa Miley Stewart che, quando si traveste, diventa una rockstar strafamosa, appunto Hannah Montana, realizzando tutti i sogni di qualsiasi ragazza che si rispetti (essere buona, brava e bella) e anche di ogni direttore di rete, visto che la serie ha subito avuto ascolti altissimi e - tra gadget, dischi e video - ha scatenato un giro d’affari che nemmeno Wall Street. Sdoppiata sullo schermo, Miley Cyrus ha deciso di rimanerlo anche nel resto della professione realizzando due dischi a metà con il suo alter ego televisivo Hannah, suonando concerti mostruosamente applauditi e diventando oggi la ragazzina più popolare del mondo nel segmento anagrafico tra i 4 e i 16 anni. Per essere chiari, è più seguita di Avril Lavigne, altro mostro sacro dell’ambiente, e quindi è un’esca irresistibile per pubblicitari, discografici e manager. Per capirci, la LifeStyles Condoms, megaditta di profilattici, le ha offerto un milione di dollari per diventare sua testimonial perché lei è «la più influente teenager della società moderna e la cultura pop prova che i teenager sono pronti a discutere di sesso più che mai». Vabbè. Se ci aggiungete che lei è stata la più giovane modella a mostrarsi seminuda su Vanity Fair (con pioggia di polemiche) e che persino sul suo sito circolano foto e video in pose sexy, ecco, il quadro è completo: una quindicenne lanciata da Disney capace di diventare una multinazionale dell’intrattenimento senza sbagliare una mossa. Anzi. Guidata da manager a metà tra Machiavelli e Rockefeller, lei ha persino detto che «la fede in Dio è la mia caratteristica principale» ed è «il motivo per cui lavoro a Hollywood». Bingo. Ovvio che una ragazzina così, che a tredici anni ha debuttato sul set con Tim Burton in Big fish, che a quindici anni ha già venduto sette milioni di copie e che è capace di regalare un dollaro per ogni biglietto venduto a un centro di ricerca anti cancro, diventi un fenomeno mondiale.

I coetanei impazziscono perché non è irraggiungibile, è bella ma non troppo, è duttile e, come disse il vice presidente Disney, Gary Marsch, «ama ogni secondo della sua vita». Ai loro genitori piace perché ha già realizzato tutti i sogni di un normalissimo uomo della strada. Inventandosi un nuovo ruolo: quello della diva minorenne con l’imbarazzo della scelta ma la certezza del successo.

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