Il ferito grave? Colpito dai ragazzi

Grave il 15enne aggredito in piazza con un casco da un altro dimostrante. E subito si dà la colpa ad agenti o fascisti. Guarda il video dell'aggressione

Il ferito grave? Colpito dai ragazzi

Un colpo tremendo in piena faccia, sferrato violentemente con un casco integrale usato come maglio. Un ragazzo che crolla a terra svenuto e grondante sangue. Ma di poliziotti «macellai» neppure l’ombra: tutto avviene tra ragazzi in piazza.
Le immagini diffuse da Youreporter.it sono impressionanti e verranno acquisite dalla Procura di Roma, che sta per aprire un fascicolo per lesioni volontarie gravi contro l’aggressore che alcuni giorni fa ha provocato un ematoma cerebrale e la rottura di setto nasale e lobo temporale a uno studente 15enne.
L’episodio, ricostruito dal Fatto quotidiano, è avvenuto intorno alle 12.30 di martedì, quando alcuni studenti che stavano manifestando per le vie di Roma hanno cercato di assaltare un blindato dei carabinieri, venendo in contatto con altri tre ragazzi schierati a difesa del mezzo. Nel momento in cui il giovane Cristiano lancia qualcosa verso il cordone di polizia (una mela, secondo la sua versione), uno dei tre parte e colpisce Cristiano in pieno volto con un casco integrale. Il giovane sviene, mentre - secondo le testimonianze - l’aggressore fugge e i suoi amici fanno il saluto romano urlando «frasi fasciste». Cristiano, soccorso immediatamente, viene poi ricoverato all’ospedale San Giovanni, con un grave ematoma cerebrale di 8 millimetri, che sarà ridotto chirurgicamente domani.
Studente del liceo Mamiani, Cristiano era in piazza per protestare contro i tagli alla scuola all’urlo di «lotta dura con la verdura contro un governo ormai alla frutta». «Nei prossimi anni - spiega - starò ben lontano dalle proteste e dai cortei».


In attesa della relazione della polizia e della denuncia - che ancora non è partita da parte del 15enne e dei suoi familiari-, resta un dato di fatto: nonostante giorni di polemiche ed accuse a tappeto contro le forze dell’ordine e la loro repressione della protesta, il ferito più grave lo hanno fatto gli stessi ragazzi.

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