«Fermate i falsi siti di Bankitalia»

da Milano

Guerra ai siti internet che utilizzano, illecitamente, il suo nome e il suo logo. A dichiararla è la Banca d’Italia, costretta a rivolgersi alla Polizia dopo che sul web sono comparsi indirizzi che ricalcano in tutto e per tutto la sua denominazione, usano il suo logo e dopo numerosi casi di e-mail inviate, sia in italiano che in inglese, usando la denominazione della banca centrale. La segnalazione è del servizio di vigilanza di via Nazionale, costretto a muoversi dopo che sulla rete internet hanno fatto la loro comparsa siti quali www.bancaditalia.com e www.bancaditaliasl.altervista.org, la cui denominazione richiama quella della Banca d’Italia e del suo sito.
Nel caso di bancaditalia.com la pagina iniziale, in inglese e dalla grafica elegante, si presenta proprio come quella di una grande istituzione finanziaria, in grado di offrire informazioni all’apparenza neutre, su valute e settore creditizio.
Il problema è che con Mario Draghi e colleghi, il sito, così come gli altri del genere, non c’entra assolutamente nulla. Ma c’è di peggio: di recente tramite la rete - dice la denuncia dei funzionari del servizio di vigilanza - «sono stati anche diffusi messaggi di posta elettronica in inglese e in italiano che, utilizzando il logo e il nome di via Nazionale, comunicano a ignari destinatari la presenza di somme di denaro a loro nome presso la banca centrale.

Come è ovvio questi messaggi sono un falso.
Proprio per questo il servizio di vigilanza ha segnalato il tutto alla Polizia. Riservandosi, peraltro «ogni altra opportuna iniziativa a tutela delle proprie ragioni e della propria immagine».

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