Sabrina Cottone
La passerella è la più adatta a far sfilare il candidato sindaco del centrosinistra, con il pubblico delle grandi occasioni: nelle intenzioni dichiarate dagli organizzatori, la Festa nazionale dellUnità in scena da giovedì prossimo al Montestella punta a superare i due milioni di presenze incassate lo scorso anno a Genova. Senza contare il valore simbolico dellappuntamento, perché è dal 1986, praticamente ventanni, che Milano non ospita la festa nazionale dei Ds. Invece i supporter dellUnione dovranno prepararsi a incassare la delusione: il candidato a Palazzo Marino non è ancora disponibile. E gli alleati della Quercia insistono perché la scelta cada su un esponente della società civile e non su un politico, come pure piacerebbe a buona parte del partito. Franco Mirabelli, segretario metropolitano dei Ds, conferma che la soluzione dellenigma è in alto mare: «Abbiamo chiesto a diversi personaggi, possibili candidati a sindaco, di farci conoscere la propria disponibilità entro metà settembre. A quel punto decideremo se fare le primarie o no. In ogni caso la Festa dellUnità è lappuntamento di un solo partito e così non ci sembra il luogo più adatto per presentare il candidato della coalizione».
Ma il punto è che il nome non cè e le ipotesi sono le più disparate, dal candidato donna che piacerebbe alle donne (tra i nomi più gettonati lex ministro Patrizia Toia, il magistrato Livia Pomodoro e Marilena Adamo, consigliere comunale) al politico di sinistra che farebbe contenti Rifondazione e una parte dei Ds (uno per tutti lavvocato Giuliano Pisapia) alle ipotesi istituzionali come il prefetto Bruno Ferrante.
Lincognita principale resta Ferruccio De Bortoli, ancora in pole position come candidato sindaco, ma il direttore del Sole-24 ore non ha ancora dato la propria disponibilità. Così come non si è esaurito il pressing su Umberto Veronesi, che ha tra i suoi sponsor Giuliano Amato, colui che da presidente del Consiglio lo ha voluto ministro della Sanità. Roberto Biscardini, senatore dello Sdi, ribadisce lapprezzamento dei socialisti per il professore: «Veronesi e De Bortoli sono le due ipotesi più accreditate. Per noi socialisti sono i candidati più congeniali, oltre che i più adatti a competere con un candidato della Casa delle libertà». I socialisti danno anche laltolà a unipotesi politica e in particolare al nome di Filippo Penati che continua a circolare, anche perché tra la carica di presidente della provincia e di sindaco di Milano non esiste incompatibilità dal punto di vista legale. «La candidatura Penati sarebbe un pasticcio istituzionale. Escludiamola», taglia corto Biscardini.
Un no pienamente condiviso dal vicepresidente della provincia, Alberto Mattioli: «La candidatura di Penati non sarebbe opportuna per rispetto degli elettori, che gli hanno già dato un ruolo istituzionale.
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