Fiat riparte, il governo crede nella ripresa

Marchionne: «La svolta nell’ultimo trimestre». In Borsa scambiati oltre 7 milioni di titoli

Pierluigi Bonora

da Milano

Il governo guarda con interesse i progetti di rilancio della Fiat e, attraverso il ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola, ribadisce la disponibilità ad assicurare al gruppo «tutto il sostegno possibile», in particolare per quanto riguarda la ricerca. Ma c’è di più: sembra che al ministero sia allo studio una campagna rivolta ai consumatori incentrata sullo slogan «Comprate italiano» e riguardante, indirettamente, anche le quattro ruote. Sarebbe un nuovo importante segnale di attenzione verso la Fiat e una condivisione della linea di valorizzazione dei nostri prodotti adottata da tempo dal presidente del Lingotto e di Confindustria, Luca di Montezemolo.
Ieri Scajola, come anticipato dal Giornale, ha dedicato buona parte del suo tour torinese al caso Fiat. Il ministro, accompagnato dal vicepresidente della Fiat, John Elkann e dall’amministratore delegato Sergio Marchionne, ha visitato il Centro stile automobilistico e visionato in anteprima la Grande Punto, che sarà presentata la prossima settimana alla stampa mondiale, insieme alle altre novità del gruppo. «Elkann e Marchionne - ha detto Scajola - mi hanno illustrato programmi e prospettive. Credo ci sia da ben sperare perché c’è un coinvolgimento forte per un grande rilancio della Fiat. Di questo siamo sicuramente soddisfatti e dobbiamo dare il nostro sostegno affinché ciò avvenga: la Fiat è la più grande azienda italiana e contribuisce fortemente al successo del nostro Paese. È un gruppo che crede nel suo futuro». Scajola ha quindi preso atto dei progressi finora compiuti nel risanamento finanziario e produttivo del Lingotto che, per il prossimo triennio, prevede solo per l’Auto investimenti per 9,5 miliardi di cui oltre 3,5 destinati all’innovazione e allo sviluppo. Elkann e Marchionne hanno ricordato al ministro l’impegno dell’azienda nello sviluppo di nuovi motori per la riduzione di consumi ed emissioni con una forte attenzione verso i mezzi a metano che hanno un’elevata compatibilità ambientale. Non sarebbe mancata, secondo indiscrezioni, anche la richiesta di un’accelerazione dei tempi di erogazione dei contributi statali previsti per la ricerca. Nessuna richiesta, invece, sul fronte di una nuova possibile maxirottamazione. Un’ipotesi del genere vedrebbe la Fiat favorevole solo se limitata ai autoveicoli commerciali.
In Borsa, intanto, anche ieri il titolo torinese è stato al centro dell’attenzione: l’azione è salita dello 0,82% a 7,14 euro. In tutto sono stati scambiati oltre 7 milioni di titoli, pari allo 0,87% del capitale. Positiva anche la holding Ifil che ha guadagnato l’1,52% a 3,66 euro. Da Piazza Affari, dunque, continuano i segnali di fiducia nei confronti di Marchionne il quale, anche ieri, ha ribadito di attendere «la svolta nell’ultimo trimestre dell’anno». «Attorno alla Fiat si respira un’atmosfera positiva - ha commentato una fonte - e anche le banche, a differenza di un anno fa, non sono mal disposte.

Gli azionisti sono convinti di essersi lasciati alle spalle i momenti più bui e credono nella riuscita del rilancio». Oggi si conosceranno i dati sulle immatricolazioni di vetture in agosto. Le indicazioni su Fiat Auto, che a luglio aveva registrato una quota del 27,5%, vedono la penetrazione del gruppo in leggera discesa.

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