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Fiat, le tre scommesse di Marchionne

Pierluigi Bonora

da Milano

L’effetto Grande Punto non durerà in eterno e Fiat Auto si prepara a svelare i nuovi modelli. Le novità in arrivo avranno il delicato compito di consolidare e migliorare i risultati finora raggiunti. La concorrenza, del resto, non sta a guardare ed è particolarmente agguerrita nei segmenti dove il gruppo italiano è tornato leader («city-car» con Panda e «utilitarie» con Grande Punto) o intende riconquistare il vertice («medie» con la futura Bravo). Per l’amministratore delegato Sergio Marchionne l’agenda di settembre è già piena: il 4 e 5 sarà a Venezia per il Centenario della Lancia, il 14 si insedieranno le commissioni miste azienda-sindacato dopo la firma del contratto integrativo, entro il mese sarà definito il riacquisto da Mediobanca del 29% della Ferrari, quindi l’appuntamento con il Salone «Mondial» dell’auto di Parigi.
Già martedì prossimo, però, il top manager sarà a Mosca per illustrare alla stampa internazionale presente al Salone dell’auto i dettagli dell’allargamento della cooperazione industriale avviata con il colosso locale Severstal: dalla fine del prossimo anno in Russia sarà prodotta la vecchia versione del Ducato. Marchionne avrà al suo fianco Alfredo Altavilla e Luca De Meo, rispettivamente responsabile delle alleanze e capo del brand Fiat. Centrati gli obiettivi con la Grande Punto (secondo fonti le immatricolazioni a fine anno dovrebbe attestarsi almeno a 385mila unità, rispetto alle 360mila stimate) e con la produzione del vecchio modello che potrebbe continuare anche nel 2007 (90mila le unità stimate a fine anno), ora l’attenzione del team di Marchionne è concentrata soprattutto sulla nuova Bravo e la Cinquecento, che però catalizzerà l’attenzione del mercato tra poco più di un anno.
La Bravo, che sostituirà la gamma Stilo, sarà presentata a fine gennaio e messa in vendita a marzo. Il modello, di cui il settimanale Auto Oggi (Aci-Mondadori) pubblica le prime immagini insieme alle nuove Alfa 149 e Lancia Delta, verrà prodotto a Cassino alla cadenza di 120mila unità l’anno. Un obiettivo, comunque, che gli analisti di Merrill Lynch hanno già giudicato troppo prudente. Secondo la banca d’affari il vero piano di produzione non dovrebbe essere inferiore a 200mila vetture. Ma dello stesso segmento, seppur con un posizionamento diverso, faranno parte altri due modelli, attesi però nel 2008: l’Alfa 149 e la riedizione della Lancia Delta.
Quest’ultima, a livello ancora di concept, sarà la ciliegina della festa esclusiva per i 100 anni del marchio, insieme alla rinnovata Ypsilon che pure sarà mostrata agli ospiti del gala. E se per la Ypsilon restyling è scontato che sarà assemblata a Termini Imerese, in pole position per la futura Delta (80-90mila unità) ci sarebbe la rediviva fabbrica di Mirafiori che ha appena riaperto i battenti e dove nelle prossime settimane gli operai riscopriranno gli straordinari. È da segnalare, a proposito di Lancia, che a metà anno le vendite dei modelli Musa e Ypsilon avevano superato il dato dello stesso periodo 2005.

C’è poi l’Alfa Romeo 149 che, alla fine del 2008, completerà con le 100mila unità stimate l’offerta del Biscione. Il titolo Fiat, infine, ha chiuso la seduta di Borsa in calo dell’1,13% a 11,27 euro nel giorno in cui la Consob ha ufficializzato che la finanziaria libica Lafico è scesa sotto il 2% nel capitale sociale del Lingotto.

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