Fieramilano, l'industria del pulito cresce: fatturato in crescita

Fino al 18 a Rho-Pero Expodetergo International. Fatturato +7% nel 2009 pari a oltre un milierdo di euro e occupazione su del 9%. 

Fatturato aggregato 2009 in crescita del 7%, occupazione, in gran parte femminile, in impennata del 9% rispetto al 2008. Appartiene al passato la parola crisi per il comparto industriale integrato dei servizi tessili che, con Assosistema, riunisce le imprese industriali che svolgono attività di lavanderia, sterilizzazione strumentario chirurgico e tessile, fabbricazione dispositivi medici sterili, fornitura, ricondizionamento, manutenzione di abiti da lavoro, dispositivi di protezione individuale e antinfortunistici, finissaggio industriale e servizi tessili affini.

Un settore che, dati Istat, si attesta al quinto posto per dimensione in Italia. Nonostante il complessivo andamento negativo dell’economia mondiale, il fatturato del settore ha superato per la prima volta nel 2009 il miliardo di euro, contribuendo all’aumento degli addetti, passati da poco più di 8mila del 2008 ai quasi 9mila di fine 2009. Un incremento, specifica Assosistema, dovuto in larga parte all’ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti dalle imprese le quali, anche in periodi meno positivi, hanno avuto il coraggio e la costanza di credere e proseguire negli investimenti. Nel nostro Paese la parte del leone di questo trend in netta crescita tocca a Lombardia ed Emilia Romagna, con un fatturato in impennata del 18% , seguite da Lazio e Toscana. All’interno del settore, spicca il comparto sanitario, che incide sul totale del fatturato per ben il 60%, seguito dal turistico-alberghiero (30%) e, più staccati, da commercio e moda-abbigliamento.

La realtà industriale rappresentata da Assosistema, unico soggetto di rappresentanza in un settore che nella sua totalità vanta un valore pari a 4,2 miliardi di euro in Italia ed impiega oltre 35mila dipendenti, è costituita da 120 aziende associate cresciute di quasi il 70% in cinque anni, si contraddistingue per un’elevata presenza femminile, pari a circa il 65% dell’intera forza lavoro impiegata, e per una importante presenza di lavoratori immigrati (20%).

I piani delle industrie del settore, presentati in anteprima ad Expodetergo in corso a fieramilano fino al 18 ottobre, prevedono per i prossimi anni ulteriori evoluzioni nella direzione di un sistema aperto ad aziende accomunate dall’utilizzo di tecnologie avanzate, capacità di investimenti e integrazione di processi nell’ottica di filiera. Particolare la realtà rappresentata invece dal comparto delle pulitintolavanderie, aziende di piccole dimensioni a carattere artigianale e familiare, che in Italia ammontano a circa 15mila unità. Una quantità tanto elevata tale da collocare il nostro Paese al primo posto nella classifica internazionale nel rapporto con il numero di abitanti, a conferma di una immagine degli Italiani come un popolo particolarmente attento alla pulizia.

Il confronto con gli altri Paesi industrializzati è impietoso: in Francia, Regno Unito e Stati Uniti si conta un negozio ogni 7.500 abitanti. Simili a noi solo i nipponici, con un esercizio ogni 3mila persone circa. Stabile, anche negli scorsi anni di crisi globale, il fatturato, attestatosi negli ultimi anni sempre attorno ai 1.000 milioni di euro, nonostante la riduzione del numero degli esercizi avvenuta negli scorsi decenni e dovuta a una globale e necessaria ristrutturazione del settore, ancora in atto, indirizzata ad ampliare la gamma dei servizi offerti e a migliorarne la qualità, appesantito ancora da una eccessiva frammentazione dell’offerta. Oggi le pulitintolavanderie italiane trattano un quantitativo di merce equivalente a 10mila capi all’anno, pari a 25 chili al giorno, con una tendenza che vede aumentare la percentuale del lavaggio in acqua rispetto al secco.

La concorrenza delle strutture più grandi a basso prezzo che sono sorte all’interno dei principali centri commerciali e la proliferazione di piccole e piccolissime aziende, spesso formate da stranieri, in prevalenza cinesi, che si sono affacciate al mercato senza adeguate strutture e know how, causando un abbattimento dei prezzi hanno contribuito alla crescita di pulitintolavanderie che hanno risposto intervenendo su qualità e competenze, rinnovando il settore con ingenti investimenti in nuove tecnologie ed ampliando il ventaglio dei servizi.

Le recenti disposizioni di legge sull’ambiente, hanno inoltre impegnato artigiani e piccoli imprenditori in innovazioni in grado di avere un impatto ambientale sostenibile e in linea con i migliori Paesi industrializzati. Le positive ricadute che queste disposizioni dimostreranno nel medio termine saranno al centro di serrati dibattiti e confronti nell’ampio carnet di convegni proposti a latere di Expodetergo.

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