Roma

Il figlio di Cicciolina picchiato in comunità

Picchiato nella comunità di recupero dove si trova dal 16 giugno. Lunedì Ludwig C., figlio dell’attrice Ilona Staller (in arte “Cicciolina”), 17 anni, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, comparirà davanti al Tribunale della Libertà: in discussione l’appello presentato dal suo legale, l’avvocato Luca Di Carlo, noto per aver difeso, in Italia, le star pop-rock Michael Jackson e Rod Stewart. A denunciare l’accaduto, finito al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia, lo stesso avvocato che ha tentato, inutilmente, di incontrare il suo assistito. «Il ragazzo è riuscito a parlare solo con la madre, con la quale sono fidanzato da un anno, - spiega Di Carlo -. Quando mi sono presentato davanti al cancello del centro cui è stato affidato dal gip, la direttrice non mi ha fatto entrare. Assurdo, andremo in udienza per il Riesame senza avere avuto la possibilità di conferire. Un diritto per qualsiasi indagato». «È stato aggredito brutalmente - dice Ilona Staller a il Giornale - pazzesco che accadano queste cose in un centro protetto». Sul referto medico, in cui vengono prescritti antidolorifici e ghiaccio, i sanitari hanno riscontrato traumi e contusioni alla mandibola e al torace. Secondo il legale della Staller il giovane è terrorizzato e non sarebbe in grado di parlare liberamente al telefono. «L’ordinanza di soggiorno presso questa comunità - spiega ancora l’avvocato Di Carlo - è stata emessa da un giudice in seguito alla denuncia di due ragazzi fermati dai carabinieri e che avrebbero raccontato di aver acquistato sostanza stupefacente da lui. Subito dopo è stata eseguita una perquisizione personale e domiciliare ma non è stato trovato nulla. Solo nel garage condominiale, in uso a più persone, hanno recuperato un involucro con della droga. Non è stato effettuato l’esame tossicologico su Ludwig, tanto che ci risulta incomprensibile una misura restrittiva in una comunità per tossicodipendenti». Accade tutto alla fine di maggio quando una pattuglia dei carabinieri della compagnia Cassia si accorge di uno strano movimento in strada. Ci sono tre giovani, due maggiorenni, al buio.
La radiomobile si ferma per un controllo ma questi fuggono. Due vengono acciuffati, il terzo si dilegua. I due fermati hanno addosso alcune dosi di hashish. «Ce l’ha vendute quell’altro» dicono. Quando i militari si presentano in casa della ex pornostar, già deputata radicale, non trovano nulla. In garage, però, ci sono 49 grammi di “fumo” e tre di cocaina.

Ma di tutto ciò il 17enne sostiene di non saperne nulla.

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