File addio La burocrazia capitolina passa al digitale

File addio La burocrazia capitolina passa al digitale

La differenza, a pensarci bene, è sostanziosa. Immaginate di dover sbrigare una pratica amministrativa, una qualsiasi: se siete fortunati serve una mezza mattinata per raggiungere lo sportello giusto e fare la fila litigando col furbone di turno che vuole passare davanti, prima di tornare al luogo di partenza, stressati e accaldati. Immaginate invece di poter saltare ciascuno dei passaggi precedenti e risolvere tutto da casa o dall’ufficio (in pausa pranzo, s’intende), davanti allo schermo del computer: con un clic potrete pagare una multa, verificare l’esito di un ricorso o di un concorso, persino dare una controllata ai voti dei vostri figli, che la mezza tentazione d’imbrogliare ce l’hanno sempre. Fantascienza? Niente affatto. Da ieri la capitale è un passo avanti rispetto alla Penisola nel campo dell’amministrazione digitale, grazie al protocollo firmato in Campidoglio dal ministro Renato Brunetta e dal sindaco Gianni Alemanno.
Sarà il Comune a sviluppare 17 dei 27 obiettivi contenuti nel «Piano E-Government 2012», che punta a portare l’Italia sugli stessi standard dei Paesi europei più avanzati. Il mastodonte della burocrazia si farà dunque il lifting all’ombra dei sette colli, migrando verso i veloci lidi del web e riducendo i tempi d’attesa, gli spostamenti, gli spazi di archiviazione e l’utilizzo della carta. «Vogliamo che Roma sia l’avanguardia dell’amministrazione digitale - ha spiegato Brunetta - perché rappresenta il nucleo della vita pubblica del Paese. Le risorse ci sono, le intelligenze anche, così come la volontà politica».
Davvero ampio il ventaglio dei servizi che saranno offerti: per quanto riguarda la scuola i progetti vanno dalla messa in rete della didattica a strumenti di interazione diretta con le famiglie; per l’università si punta a estendere la rete senza fili su tutta l’area degli atenei, mentre per il comparto della giustizia si parla di certificati giudiziari virtuali. Includendo nel pacchetto pure anagrafe, ambiente, mobilità, turismo e beni culturali. Senza dimenticare che non tutti sono a loro agio con mouse e tastiera: da qui il ruolo delle «Reti Amiche», punti di assistenza fisica in luoghi strategici, con le Poste in prima fila. «Vogliamo che l’amministrazione diventi una casa di vetro», ha detto Alemanno enfatizzando l’importanza della trasparenza.

Il sindaco ha anche annunciato l’approvazione di una delibera che mira al cablaggio in banda larga di tutta Roma, grazie a capitali privati.
Insomma, per usare le parole del ministro Brunetta, da città «burocratica per eccellenza» Roma diventerà la «città digitale per eccellenza». Meno file e disagi per qualche bit in più: mica male.

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