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Il Financial Times: "Premier italiano è pericoloso" La replica di Frattini: stampa cattiva e disonesta

Anche la bibbia del capitalismo anglosassone si schiera fra le fila della sinistra. Il quotidiano: "Berlusconi non è Mussolini - ci tranquillizza FT -, ma è un pericolo per l'Italia e un esempio deleterio"

Il Financial Times: "Premier italiano è pericoloso" 
La replica di Frattini: stampa cattiva e disonesta

Milano - E ci si mette anche il Financial Times. Sale in cattedra e alza il ditino. Sul futuro dell’Italia non aleggia l’ombra di un nuovo fascismo. Almeno quello no. Un sospiro di sollievo. "Berlusconi non è evidentemente Mussolini: ha squadroni di veline al seguito, non di camicie nere", ci rincuorano da oltremanica. Ma il capo dell’esecutivo italiano è "un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo, in primo luogo per l’Italia, e un esempio deleterio per tutti".

FT: "Berlusconi non è Mussolini"
E poi si ritorna alle precisazioni storiche. Il pericolo rappresentato dal presidente del Consiglio italiano è di "ordine diverso da quello di Mussolini", secondo il quotidiano economico londinese: "È quello del potere dei media che mina i contenuti seri della politica e li sostituisce con lo spettacolo. È quello di una spietata demonizzazione dei nemici e del diniego di garantire basi autonome ai poteri concorrenti. È quello di mettere una fortuna economica al servizio della creazione di un’immagine forte, fatta di asserzioni di infinito successo e sostegno popolare".

Ce n'è anche per sinistra e giornalisti
E la sinistra? Ci sono bacchettate sulle nocche delle mani anche per i laburisti nostrani. Il Ft mette sotto accusa anche "l’assenza" della sinistra, le "istituzioni deboli e talvolta politicizzate" e soprattutto "un giornalismo che ha accettato spesso un ruolo subalterno", tutti elementi che hanno reso così "dominante" la posizione del Cavaliere.

E poi tocca all'Independent
"Può una teenager far cadere Berlusconi?" Si intitola così il lungo articolo con cui il britannico The Independent ricostruisce in dettaglio il caso Noemi, ironizzando sul fatto che "gli italiani hanno sempre preso in giro l’ossessione dei media anglo-sassoni per le vite private dei ricchi e famosi, ma nell’ultimo mese i giornali italiani si sono occupati solo di una cosa: i rapporti tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed una giovane donna di Napoli chiamata Noemi Letizia". "L’ironia è che in passato Berlusconi non ha mostrato nessuna ritrosia nell’esporre al pubblico la sua colorita e caotica vita privata" scrive Peter Popham che sottolinea come la vicenda non sia affatto "triviale". Ricordando come il quotidiano "La Repubblica" stia "nsistemente chiedendo a Berlusconi di fare chiarezza su Noemi" e come le ormai famose 10 domande siano ancora senza risposta, il giornale britannico afferma che "a 10 giorni dalle elezioni europee, c’è un rischio reale che il suo silenzio possa danneggiarlo nelle elezioni che dovrebbe vincere con facilità secondo i pronostici".

La nazione è in pericolo "Vivere in Italia ora è come essere intrappolati in una colata di lava che lentamente ma inesorabilmente precipita lungo il fianco di una montagna" scrive ancora Popham, sottolineando che invece che ad una "rivitalizzata Seconda Repubblica, gli scandali delle tangenti degli anni ’90 hanno portato ad una "età di Silvio" ed a un lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche del paese". E, conclude The Independent, se il primo ministro può "mentire così in modo così sfacciato che anche uno stupido può vedere che non dice la verità e non essere chiamato alle proprie responsabilità, allora la nazione è in pericolo".

Frattini: "Stampa cattiva e disonesta" "Cattiva stampa" e soprattutto "disonesta" perchè i risultati del lavoro svolto dal governo italiano "sono sotto gli occhi di tutti". Cosi il ministro degli esteri Franco Frattini commenta il duro articolo nel quale il Financial Times definisce Berlusconi un "esempio negativo per tutti".

"Rispetto sempre anche la cattiva stampa - ha detto Frattini - perchè è l’esercizio della libertà di espressione ma la tratto come cattiva stampa".



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