Ventiquattro associazioni del mondo immobiliare (un fatto del genere - che risulti - non si era mai verificato) hanno sottoscritto un documento unitario, sull'attuale momento. Si denuncia in esso che la legge finanziaria «trascura la casa, e l'immobiliare in genere». Trascura soprattutto - si dice sempre in tale documento - l'affitto, «nel momento in cui occorre invece un suo urgente rilancio».
«L'affitto - dicono, ancora, le associazioni firmatarie, le più rappresentative del settore - è mobilità sul territorio, è opportunità per intere categorie (universitari e dipendenti dello Stato, soprattutto), è una possibile via di fuga nella crisi dei mutui. Perché ritorni l'affitto (con conseguente calmieramento dei canoni), deve ritornare - prosegue l'appello - la redditività dell'affitto, oggi azzerata dall'imposizione fiscale, locale ed erariale». La Finanziaria, invece, non prevede - neppure per i contratti calmierati - la cedolare secca sui redditi da locazione, «l'unica misura - sono, sempre, parole del documento in parola - in grado di coniugare emersione di contratti illegali e ripristino della redditività».
Non cogliere l'occasione della Finanziaria - concludono le ventiquattro organizzazioni - per ridare redditività all'affitto «sarebbe una scelta di una gravità enorme».
L'appello è firmato da Aspesi, Appc, Fiaip, Unioncasa, Fimaa, Agiai, Aici, Alac, Ampic, Anama, Anbba, Asages, Assindatcolf, Assotrusts, Cites, Confcasalinghe, Coram, Consiglio nazionale centri commerciali, Cnr casa, Fiabci, Fimpe, Gesticond e Isivi oltre che da Confedilizia.
*presidente Confedilizia
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